L’esercito siriano e i suoi alleati hanno espulso lo Stato islamico da Boukamal, ultima città nelle mani dell’organizzazione jihadista. L’esercito siriano e le forze alleate hanno preso il controllo della città di Boukamal e stanno ripulendo l’area dalle mine e dagli esplosivi , ha riferito una fonte militare del regime. L’esercito di Damasco aveva annunciato, all’inizio di novembre, la riconquista della città della Siria orientale prima che i jihadisti riuscissero alcuni giorni dopo a riprenderne il controllo.
Si riuniranno mercoledì prossimo a Riad, in Arabia Saudita, le opposizioni siriane in esilio e in patria per preparare una posizione comune in vista dei colloqui di Ginevra mediati dall’Onu previsti per fine mese. Lo riferiscono media panarabi e siriani. Le fonti ricordano che sempre mercoledì prossimo si incontrano a Sochi, sul Mar Nero, i ministri degli Esteri di Russia, Iran e Turchia, ovvero i tre paesi “garanti della tregua” raggiunta in Siria circa un anno fa dopo la caduta di Aleppo in mano governativa. La Russia e l’Iran sono alleati di Damasco, mentre la Turchia sostiene le opposizioni anti-curde nel nord e nel nord-ovest del paese. Guidato dalla Russia, il terzetto ha finora animato i colloqui politico-militari di Astana, in Kazakhstan, dove secondo diversi analisti si sta procedendo di fatto alla spartizione della Siria occidentale in aree di influenza e controllo militare diretto. Dal canto suo l’Arabia Saudita, che da mesi ospita periodicamente incontri delle opposizioni in esilio, sostiene altre forze delle opposizioni tra cui gruppi radicali.
Nel frattempo il cessate il fuoco non resiste affatto.
La parte russa della commissione russo-turca sul cessate il fuoco siriano ha registrato sei violazioni della tregua nelle ultime 24 ore; altrettante ne ha riscontrate la parte turca. Lo ha reso noto il Centro per la riconciliazione siriana del ministero della Difesa russo. “Nelle ultime 24 ore, la parte russa ha registrato sei casi di violazioni nelle province di Aleppo (1), Homs (2) e Damasco (3) e quella turca sempre sei nelle province di Aleppo (1), Idlib (1), Damasco (3) e Daraa (1)” si legge nel bollettino quotidiano secondo cui la maggior parte delle violazioni si sono verificate in aree controllate da militanti dei gruppi terroristici dello Stato Islamico e di Jabhat Fatah al Sham.
Nelle ultime 24 ore nessuna azione umanitaria è stata condotta dal Centro di riconciliazione mentre 74 persone hanno ricevuto assistenza medica. Le Nazioni Unite hanno condotto un’azione umanitaria e hanno consegnato un convoglio con 66 tonnellate di cibo e materiale sanitario nella città di Deir ez-Zor. “Nelle ultime 24 ore – prosegue il documento – sono stati firmati tre accordi per il cessate il fuoco nell’insediamento di Shaluh (provincia di Homs), di Kafr Abbash e di Zuher al-Ward (provincia di Aleppo). Il numero totale di insediamenti che hanno firmato accordi di riconciliazione sale così a 2.276”. I colloqui per l’adesione al regime di cessate il fuoco continuano con i comandanti sul campo delle unità di opposizione armate nelle province di Aleppo, Damasco, Homs, Hama e Quneitra. Il numero di gruppi armati che sostengono di osservare il regime di cessate il fuoco è fermo a 234.