La manipolazione dei social media da parte dei governi stranieri è già in atto in Canada prima delle elezioni di ottobre. Lo segnala l’agenzia di intelligence del paese.
Il rapporto “Aggiornamento 2019: minacce informatiche al processo democratico del Canada” pubblicato dal Communications Security Establishment (CSE), l’agenzia di intercettazione nazionale delle comunicazioni del Canada segnala l’ingerenza da parte di potenze straniere nel condizionare figure politiche specifiche e comuni cittadini già a partire dal 2015.
Le agenzie di intelligence straniere tentano di “polarizzare i canadesi o di minare gli obiettivi di politica estera del Canada”, afferma il rapporto. Queste azioni continueranno e si intensificheranno fino a ottobre, prima e durante le elezioni federali del 2019″.
Tuttavia, secondo il CSE, è improbabile che si verifichino interferenze informatiche straniere sullo stesso tenore delle elezioni presidenziali del 2016 negli Stati Uniti.
Nel frattempo, in uno sviluppo non correlato, l’ex direttore del Canadian Security Intelligence Service (CSIS), principale servizio di intelligence nazionale canadese, ha dichiarato in un’intervista che Ottawa dove essere paziente nel trattare con la Russia e, soprattutto, con la Cina. Parlando a un forum pubblico ospitato dal Canadian International Council a Vancouver, Richard Fadden ha osservato che né la Cina né la Russia desiderano entrare in guerra con l’Occidente. Quello che vogliono invece è “frammentare l’Occidente” e quindi aumentare la propria influenza sulla scena internazionale.