(di Andrea Pinto) Il decreto che proroga l’emergenza fino al 15 ottobre contiene anche una modifica sostanziale alla legge del 2007 sui nostri Servizi Segreti. Con il decreto “cambiando quattro paroline” il Governo ha garantito ai vertici dell’intelligence italiana la possibilità di rinnovo dell’incarico per altri quattro anni. Sconcerto è stato registrato tra le opposizioni, come incredulità è stata espressa da parte di alcuni componenti del CoPasir (Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica), che sostengono di non essere stati consultati, per tempo, sulla delicata materia. Ad alzare le barricate su questa nuova norma circa 50 grillini che siedono alla Camera dei Deputati che ieri hanno costretto l’esecutivo a chiedere la fiducia sul decreto di proroga dell’emergenza.
La maggioranza ha superato il test ma non a pieni voti. Ieri sera alla Camera la votazione, 276 i si e 194 i no, gli esperti parlamentari parlano di un numero che sembra essere il più basso fra quelli ottenuti dalla maggioranza. Ventotto sarebbero i grillini che non hanno partecipato alla votazione di fiducia. Dal Movimento precisano, però, che risultano solo 7 gli assenti ingiustificati al voto di fiducia sul dl Covid.
In questo modo il direttore del Dis dell’AISI e Aise potranno ottenere il rinnovo dell’incarico e rimanere per altri quattro anni. Come prevede la legge prima di inserire la nuova norma è stato sentito anche il Cisr – Comitato Interministeriale Sicurezza della Repubblica -, organo composto dai ministri di Difesa, Interno, Economia, Giustizia e Sviluppo economico. A quanto pare il ministro Lamorgese avrebbe evidenziato in quella sede il pericolo di ulteriore infiltrazione della mafia nel tessuto sociale per scopi eversivi in vista dell’autunno caldo che si preannuncia in Italia.
La prima firmataria della proposta di modifica, Federica Dieni, è la capogruppo M5S al Copasir, seguita da Emilio Carelli a Marta Grande. La Dieni e la Grande hanno votato la fiducia mentre Carelli era assente giustificato. Il Corriere della Sera svela che qualcuno sussurra che sia il sottosegretario di Stato alla Difesa, Angelo Tofalo la manina che ha messo in moto l’emendamento per cancellare la proroga dei vertici dei servizi segreti. Tofalo è tra i pochi ad essere stato confermato al governo Conte 2 sempre alla Difesa e tutti sanno di essere molto vicino al Luigi Di Maio. Non fosse altro perchè provengono dalla stessa regione e sono entrati in Parlamento entrambi nel 2013. Ma Di Maio non c’entra nulla e ha smentito a più riprese di avere un legame con il processo che ha portato alla nascita di quell’emendamento: “Retroscena fantasiosi che mi attribuirebbero la paternità dell’emendamento: è assolutamente falso”.
I vertici dei servizi segreti italiani sono oggi guidati da Gennaro Vecchione (Dis, Dipartimento delle informazioni perla sicurezza della Repubblica), Mario Parente (Aisi, Agenzia informazioni e sicurezza interna) e Gianni Caravelli (Aise, Agenzia informazioni e sicurezza esterna). Vecchione è direttore del Dis dal 2018, Parente guida l’Aisi dal 2016 con riconferma dal Governo Conte nel 2018, Caravelli è stato scelto per l’Aise nel maggio scorso.
La fiducia appena votata oggi blinda il direttore dell’AISI, in scadenza, fino alla metà dell’anno prossimo. A dimostrazione dei disaccordi all’interno della maggioranza vi è la questione della nomina dei vice direttori dell’Agenzia Informazioni e Sicurezza Esterna – AISE, vacanti dal mese di maggio. Ma a dicembre si dovrà decidere anche sul numero uno del Dipartimento Informazione e Sicurezza – Dis, organo che sovrintende AISI e AISE.
La legge 124 del 2007 norma il “Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica e nuova disciplina del segreto” e riguardo alle nomine dei direttori dei Servizi stabiliva che – la direzione generale del Dis è affidata ad un dirigente di prima fascia o equiparato dell’amministrazione dello Stato, la cui nomina e revoca spettano in via esclusiva al presidente del Consiglio dei ministri, sentito il Cisr. L’incarico ha comunque la durata massima di quattro anni ed è rinnovabile per una sola volta”. La motivazione della modifica che si legge nel decreto appare la “supercazzola” del celebre film italiano: “Al fine di garantire, anche nell’ambito dell’attuale stato di emergenza epidemiologica dal Covid-19, la piena continuità nella gestione operativa del Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica, alla legge 3 agosto 2007, n. 124, sono apportate le seguenti modificazioni: le parole “per una sola volta” sono sostituite dalle seguenti; “con successivi provvedimenti per una durata complessiva massima di ulteriori quattro anni”. Come per dire, ci fidiamo solo di questi vertici, meglio non rischiare con altre nomine.