Una nave della ONG Open Arms è già in viaggio verso Gaza. Partita oggi da Cipro con un carico di beni alimentari e medicinali forniti dall’organizzazione americana World Central Kitchen, domani approderà a ridosso delle coste di Gaza nella parte settentrionale della Striscia. I genieri americani costruiranno il porto mobile.
di Francesco Matera
Europa, Usa, Gran Bretagna, Emirati Arabi hanno dato il via ad una missione umanitaria senza precedenti per aiutare la popolazione civile a Gaza. Da oggi, infatti, si apre un corridoio marittimo per fornire un sostegno umanitario ai palestinesi. Ad annunciarlo la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, nel corso di una visita a Cipro.
Una nave della ONG Open Arms è già in viaggio verso Gaza. Partita oggi da Cipro con un carico di beni alimentari e medicinali forniti dall’organizzazione americana World Central Kitchen, domani approderà a ridosso delle coste di Gaza nella parte settentrionale della Striscia. Nei prossimi giorni partirà un’operazione umanitaria internazionale più ampia che dovrebbe riuscire a soddisfare le esigenze del popolo palestinese, già alle prese con una grave carestia.
L’operazione è stata avviata su iniziativa dell’Amministrazione Biden, con il sostegno convinto di Francia, Germania, Italia, Olanda, Emirati e Grecia. Il nodo principale dell’operazione, denominata Amalthea, è il porto di Cipro, Larnaca. Porto che accoglierà le navi pronte a partire alla volta di Gaza dopo aver caricato le derrate alimentari e tutto quello che serve alla popolazione civile. Il tutto verrà trasportato sull’isola mediante enomri aerei cargo, provenienti dai Paesi stranieri aderenti all’iniziativa.
A Cipro, i militari israeliani controlleranno i carichi per evitare il contrabbando di armi o altri materiali pericolosi.
Dalla base di Larnaca, navi italiane e francesi, e forse anche una nave tedesca, trasferiranno gli aiuti alimentari verso la costa della Striscia di Gaza, dove al momento non ci sono infrastrutture portuali in grado di accogliere navi da carico.
Il Corpo del Genio militare americano nei prossimi giorni inizierà a costruire un porto temporaneo nella parte settentrionale della Striscia di Gaza. I primi rapporti suggeriscono la realizzazione vicino al Wadi Gaza, il torrente che è stato trasformato dalle forze israeliane in una linea di separazione militare. Il Pentagono stima che ci vorranno diverse settimane per completare l’operazione, coinvolgendo circa 1.000 uomini. Nessun militare americano sarà impiegato sul terreno, assicura il Pentagono.
Ciò significa che il flusso di aiuti via mare non coinciderà con il Ramadan, il mese sacro per i musulmani che inizia il 10 marzo. Evitare di far coincidere la distribuzione degli aiuti con questo periodo è importante, poiché durante il Ramadan i musulmani praticano il digiuno durante il giorno e celebrano con feste durante la notte.
Fonti militari suggeriscono che se si volesse avviare una missione europea, i tempi di Bruxelles sarebbero prolungati, ma un coordinamento europeo con l’uso delle navi dei singoli paesi potrebbe iniziare entro una settimana. La distribuzione degli aiuti a terra sarebbe affidata alla Croce Rossa Internazionale e alla Mezzaluna Rossa, e potrebbe rappresentare un primo test per la collaborazione con le autorità locali di Gaza.
Il Parlamento italiano ha approvato martedì scorso l’operazione “Levante” che ha come scopo quella di trasportare beni di prima necessità alla popolazione civile di Gaza. I militari italiani sono anche autorizzati a consegnare gli aiuti andando a terra.
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