Dopo due rinvii è avvenuto con successo il lancio inaugurale del nuovo vettore dell’Esa Vega-C, partito alle 15.13:17 ora italiana dal poligono di lancio di Kourou, nella Guiana francese. Si tratta del lancio di qualifica del nuovo vettore Vega-C con a bordo il satellite scientifico dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), LARES2.
A dieci anni esatti dal primo volo di Vega, si ripresenta lo stesso scenario con il binomio lanciatore, Vega, e satellite, Lares. Un lancio dunque a forte identità italiana che vede l’ASI in una triplice veste: nel lanciatore, nel primo passeggero e nel carico secondario.
L’ASI è principale contributore in ambito ESA per lo sviluppo del lanciatore Vega realizzato da Avio negli stabilimenti italiani di Colleferro che sta portando in orbita il satellite scientifico dell’ASI LARES2 oltre a due dei sei cubesat previsti a bordo, Astrobio e Greencube.LARES2 (LAser RElativity Satellite 2) di ASI, concepito e progettato dal team scientifico del Centro Fermi e La Sapienza Università di Roma e stato realizzato dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN).
Si tratta di un satellite passivo di forma sferica realizzato in lega di nickel ad alta densità (424 mm di diametro e 300 kg di massa), su cui sono stati installati 303 retroriflettori CCR che lo rendono un perfetto bersaglio riflettente per l’ILRS (International Laser Ranging Service). Grazie alle misurazioni con il laser, la sua orbita verrà tracciata con grande accuratezza e permetterà di verificare sperimentalmente alcuni aspetti relativistici teoricamente predetti da Einstein, ma anche di effettuare misure nell’ambito della geodesia spaziale attraverso il Centro Spaziale dell’ASI di Matera.
Il Sistema LARES2 è stato sviluppato da OHB Italia, sotto la guida e il coordinamento dell’Agenzia Spaziale Italiana.Per il suo maiden flight Vega-C rilascerà in orbita sei cubesat selezionati dall’Agenzia Spaziale Europea e realizzati da università e centri di ricerca europei, tra cui anche gli italiani Astrobio (realizzato da INAF, Sapienza Università di Roma e dalla Scuola di Ingegneria Aerospaziale della Sapienza), un cubesat che ospita un laboratorio miniaturizzato basato su un’innovativa tecnologia che eseguirà autonomamente esperimenti bioanalitici nello spazio, con una serie di potenziali applicazioni in missioni di esplorazione planetaria sia umana che robotica; GreenCube (realizzato da Sapienza Università di Roma), promossi e guidati nello sviluppo dall’ASI, e Alpha di ArcaDynamics. Gli altri tre cubesat sono: Trisat-R dell’Università di Maribor (Slovenia) e MTCube-2 e Celesta entrambi dell’Università di Montpellier (Francia).