Gli appassionati di musica avranno sicuramente tra le app installate un servizio di streaming audio, per ascoltare i brani attraverso la connessione dati, anche in mobilità grazie alle sempre più numerose tariffe Internet mobile in commercio: uno dei più utilizzati e’ sicuramente Spotify, che racchiude un catalogo di decine di milioni di canzoni e che conta oltre 40 milioni di utenti premium. Ma quanto costa e quanto consuma Spotify? Spotify e’ disponibile in diverse versioni di abbonamento: con quella gratuita, ad esempio, si potrà accedere a tutti i brani ma saranno presenti delle interruzioni pubblicitarie a random durante la riproduzione. Con l’app mobile, inoltre, è possibile solo la riproduzione casuale dei brani se si vuole mantenere l’account free. Per quanto riguarda la versione a pagamento, invece, abbiamo diverse possibilità, una delle quali in promozione fino alla fine di quest’anno. Tre mesi scontati a soli 0,99 euro una tantum, ma solo se si attiverà entro il 31 dicembre e se è la prima volta che si utilizza la modalità a pagamento; 9,99 euro al mese per l’abbonamento Premium standard; Premium for Family a 14,99 euro al mese: con questo profilo l’accesso a Spotify è valido fino ad un massimo di 5 utenti diversi; Premium for Students a 4,99 euro al mese: questo tipo di abbonamento è riservato agli utenti iscritti all’Università o a istituti di studi superiori accreditati. I vantaggi della versione Premium rispetto a quella gratis sono molteplici: niente annunci pubblicitari, possibilità di decidere il brano da ascoltare anche nell’app mobile, possibilità di scegliere la qualità dell’audio massima e addirittura di trasferire la libreria offline per ascoltare la musica anche senza doversi connettere alla rete dati. Ma veniamo ora ad un punto molto spesso poco chiaro agli utenti, ossia quanto consuma Spotify: è molto importante sapere quanti dati vengono utilizzati dal servizio, soprattutto se avete una tariffa Internet mobile con un numero limitato di GB ma non volete comunque rinunciare alla vostra musica preferita. In realtà non c’è un’unica risposta per questo tipo di domanda: la prima cosa da tenere a mente, infatti, è la qualità dello streaming. Se andrete nelle impostazioni dell’applicazione troverete quattro differenti possibilità sotto il menu “Qualità della Musica”: automatica, normale, alta e massima. Vediamo le differenze tra le varie voci e il potenziale consumo in un’ora di utilizzo: automatica: la qualità dello streaming viene gestita automaticamente dal software, in base al tipo di connessione, in maniera tale da avere un consumo equilibrato e offrire un buon audio durante le sessioni di ascolto. Come potrete facilmente intuire, quindi, e’ difficile poter ipotizzare in questo caso il consumo in un’ora, poichè dipenderà dalla vostra connessione e dai cambiamenti di essa durante l’utilizzo; normale: con questo tipo di settaggio si potrà ascoltare la propria musica preferita con una qualità pari ad un MP3 molto compresso (96 kbps). In un’ora di ascolto si consumeranno poco più di 40 MB di dati; alta: in questo caso lo streaming dei brani avrà un bitrate di 160 kbps. Consumerete circa 70 MB di traffico Internet in un’ora; massima: le canzoni sono compresse ma a 320 kbps, una qualità molto più interessante e che garantisce un’esperienza audio superiore rispetto agli altri formati. Non a caso questa possibilità è riservata solo ed esclusivamente ai clienti che sottoscriveranno un abbonamento Premium. Il consumo in un’ora in questo caso è di circa 140 MB. Abbiamo visto quanto consuma Spotify: un’offerta dati potrebbe essere sufficiente per questo tipo di servizio? Ovviamente dipende dal numero di GB previsti dal proprio piano: chi ha poco o pochissimo traffico dati deve ottimizzare al meglio il consumo, quindi l’impostazione automatica o a qualità normale potrebbero essere le più consigliabili. Chi, invece, può usufruire di molti GB (dai 3-4 GB in su) potrà essere maggiormente libero di utilizzare anche bitrate superiori, ovviamente senza esagerare, tenendo conto delle altre app utilizzate, della navigazione e degli altri consumo di Internet su uno smartphone o su un tablet connesso alla rete mobile. Tuttavia, grazie ad una sempre maggior diffusione delle offerte dati consistenti e ai costi concorrenziali, sempre più utenti possono godere dello streaming musicale senza problemi, senza dar troppa attenzione a quanto consuma Spotify o alle impostazioni relative alla qualità della musica: tutto dipenderà dal vostro utilizzo generale del traffico dati e dal tipo di esperienza d’ascolto che volete avere con il servizio.