Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato, nel corso della riunione dei ministri della Difesa della Nato della settimana scorsa, ha affermato che l’Italia “è un alleato importante e di valore che sta contribuendo alla sicurezza condivisa in diversi modi”. Stoltemberg, in quell’occasione ha aggiunto che l’Italia “è uno dei paesi che dà il contributo più importante alle missioni e alle operazioni: per esempio, in Afghanistan è una lead nation, in Kosovo contribuisce con un personale professionale e impegnato.
Positivo, per il sottosegretario, anche il fatto che l’Italia abbia aumentato le spese della difesa, oltre al contributo del paese alle missioni e alle operazioni Nato.
Stoltenberg, potendo l’attenzione sul ruolo che l’Italia ha nell’Alleanza atlantica, ha sottolineato che la stessa ospita differenti strutture Nato, a Napoli, come il Joint force commando (Jfc) e a Sigonella.
In vista del summit dell’Alleanza atlantica che si terrà l’11 e 12 luglio a Bruxelles, il segretario generale sta svolgendo nelle capitale dei vari paesi membri delle visite ufficiali. Ieri, il segretario generale è stato alla Farnesina, dove ha avuto un colloquio con il capo della diplomazia italiana Enzo Moavero Milanesi.
E’ stato ricevuto dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, a Palazzo Chigi, il quale a seguito delle parole del segretario generale, da Charlevoi, dove lo scorso weekend si è svolto il G7, ha affermato che l’Italia è collocata e rimarrà nel Patto atlantico: “Confermo che la nostra posizione resta la stessa. L’abbiamo scritto nel contratto di governo… Per quanto riguarda le singole missioni, di volta in volta valuteremo le missioni che ci verranno richieste nell’ambito dell’impegno internazionale che derivano da questa collocazione e le valuteremo. Non abbiamo ragionato sulla possibilità di disimpegnarci sulle missioni che sono in corso. Sulle missioni future auguriamoci di non essere coinvolti perché vuol dire che ci saranno crisi nuove”.