Il segretario generale della Nato Jean Stoltenberg è stato in Italia dove ha incontrato il premier Giuseppe Conte e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.
Stoltenberg ha parlato con preoccupazione dell’escalation militare in Siria per mano della Turchia, perchè si potrebbe rinvigorire in quell’area proprio l’Isis.
A margine dell’incontro con Giuseppe Conte, Stoltenberg ha detto: “agisca con moderazione, qualsiasi azione intrapresa dalla Turchia nel nord della Siria sia proporzionata e misurata, non dobbiamo mettere a repentaglio la lotta contro il nemico comune, l’Isis, che pone ancora una grande minaccia al Medio Oriente, all’Africa del Nord e a tutti i nostri Paesi”.
Anche il premier italiano ha confermato:”Abbiamo parlato di scenari di crisi internazionali, in particolare della Siria. La Turchia ha assunto un’iniziativa unilaterale sulla quale non posso che esprimere preoccupazione, soprattutto per gli interventi che possono portare a ulteriore destabilizzazione della Regione e procurare ulteriori sofferenze alla comunità locale”.
Sono stati trattati anche i temi che stanno più a cuore all’Italia, dalla stabilizzazione della Libia al ritiro delle truppe dall’Afghanistan.
Al riguardo il ministro degli esteri italiano Luigi Di Maio ha detto: “La guerra tra Tripoli e la Cirenaica rappresenta una delle principali preoccupazioni per l’Italia e per la sicurezza nazionale. E il tutto deve avvenire seguendo la linea tracciata dalle Nazioni Unite. In vista del vertice di Londra, Stoltenberg ha tenuto a sottolineare quanto l’Italia sia all’avanguardia e in prima linea non solo nelle missioni della Nato, ma anche a sostegno delle missioni in Giordania e Tunisia nella lotta contro il terrorismo. Abbiamo il sostegno di Napoli dove si trova l’hub per il sud della Nato, che ci consente di avere un migliore monitoraggio e una maggiore comprensione della minacce a livello territoriale”.
Stoltenberg ha poi assicurato che “in Sicilia potremo dover riuscire a monitorare le crisi emergenti e ci aspettiamo di poter utilizzare i primi sistemi alla fine di quest’anno”.
Si tratta del sistema AGS – Alliance Ground Surveillance – grazie al quale dovrebbe essere possibile avere un quadro complessivo della situazione sul terreno.
Sistema AGS
I Global Hawk versione AGS, prodotti dall’azienda americana Northrop Grumman mette in rete diversi apparati radar e sensori assegnati ai velivoli senza pilota, come ad esempio il nuovo sistema avanzato Multi-Platform Radar Technology Insertion Program (MP-RTIP), che consente di individuare e tracciare in ogni momento tutti gli oggetti in movimento e di fornire ai comandi NATO le immagini dei campi di battaglia e delle potenziali aree di crisi. “La principale stazione operativa del sistema di sorveglianza terrestre – diceva nel 2016 il manager di Northrop Grumman – sarà supportata a Sigonella da due stazioni terrestri mobili e trasportabili che assicureranno la connessione dei data link, il processamento delle informazioni e lo sfruttamento delle funzioni del sistema da parte di molteplici utenti”.
I cinque “Global Hawk” AGS della base siciliana sono i primi velivoli acquistati direttamente dalla NATO dopo gli aerei radar AWACS entrati in funzione con la NATO Airborne Early Warning & Control Force ai primi anni ‘80.
Al programma AGS NATO, il più costoso nella storia dell’Alleanza, 1,7 miliardi dollari, hanno contribuito finanziariamente però solo 15 paesi alleati: Bulgaria, Danimarca, Estonia, Germania, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia e Stati Uniti.
Tra le aziende che hanno contribuito al sistema, insieme con Northrop Grumman per la realizzazione delle componenti aeree e terrestri dell’AGS compaiono, Airbus Defence & Space, EADS Deutschland GmbH (Cassidian), Kongsberg e l’italiana Selex Es (Finmeccanica).
L’azienda italiana è stata interessata inoltre per la progettazione e la realizzazione della centrale operativa di Sigonella e degli apparati di comunicazione e trasmissione dati e immagini, per un valore complessivo di 140 milioni di euro.
“Il programma AGS non è soltanto militare, ma consente la sorveglianza anche per scopi umanitari: basti pensare al problema del trasporto illegale dei migranti”, dichiarava agli albori della collaborazione Fabrizio Giulianini, amministratore delegato di Selex Es. “Si potranno assistere le popolazioni civili, migliorando la gestione delle crisi e degli aiuti in situazioni di emergenza”.