Stipendio? Niente più contanti, si potrà pagare solo con bonifico bancario o in posta.
E’ questo quanto prevede un emendamento del Pd alla Manovra con prima firmataria Titti Di Salvo, che è stato approvato alla Commissione Lavoro della Camera e ora passa a quella Bilancio.
Secondo quanto riportato da “La Diretta 1993”, Il vicepresidente del gruppo PD alla Camera scrive su Facebook: “Anche questo emendamento nasce da una proposta di legge che ho presentato nel 2013 e che è stata recentemente approvata alla Camera . I datori di lavoro o committenti non possono corrispondere la retribuzione per mezzo di denaro contante direttamente al lavoratore, qualunque sia la tipologia di lavoro instaurato. Le retribuzioni dovranno essere corrisposte via bonifico, …, pagamenti in contanti presso lo sportello bancario, emissione di un assegno, pena una sanzione di 5mila euro”.
L’obiettivo è quello di rendere più tracciabili le retribuzioni, evitando il cosiddetto fenomeno delle “false buste paga”. Le false buste paga possono essere utilizzate da alcune aziende scorrette che pagano, ai dipendenti, stipendi inferiori a quelli previsti dai contratti collettivi pretendendo, poi, con la minaccia del licenziamento, la firma degli atti amministrativi.
In un altro passaggio dell’emendamento si prevede anche che la firma da parte del lavoratore, “non costituisca prova dell’avvenuto pagamento della retribuzione”. Accade spesso, infatti, conclude l’onorevole Di Salvo, “che l’importo della busta non corrisponda poi a quando effettivamente dato al lavoratore in contanti. Gli emendamenti passeranno, ora, al vaglio della Commissione Bilancio”.
Le banche si augurano che il provvedimento vada in porto.