L’esercito israeliano ha posizionato circa 100 tiratori scelti presso la Striscia di Gaza, considerata la prevista protesta che i palestinesi stanno organizzando, in occasione dello Yom Al-Ard, il Giorno della Terra, che si celebra il 30 marzo.
Il capo dell’IDF (difesa israeliana), il generale Gadi Eizenkot, ha annunciato che è stata rafforzata una “zona vietata” per i palestinesi nel territorio della Striscia di Gaza, nei pressi della frontiera israeliana, per motivi di sicurezza, e ha aggiunto che l’esercito non permetterà “l’infiltrazione di gente” né tollererà danni al confine durante le proteste. In questo contesto, Eizenkot ha comunicato: “Abbiamo schierato più di 100 tiratori scelti che sono stati chiamati da tutte le unità militari, prima fra tutte le forze speciali. Come “caveat” hanno il permesso di aprire il fuoco”.
La misura è stata adottata in vista delle manifestazioni di protesta che i palestinesi stanno organizzando nel territorio al confine tra Israele e la Striscia di Gaza e che cominceranno venerdì 30 marzo, in occasione dello Yom Al-Ard, il Giorno della Terra, ovvero il giorno in cui i palestinesi commemorano l’uccisione di 6 cittadini arabi di Israele da parte delle forze di sicurezza israeliane, avvenuta il 30 marzo 1976, durante le manifestazioni contro la confisca dei territori palestinesi nel nord di Israele. Durante la protesta, che durerà sei settimane, le famiglie palestinesi vivranno nelle tendopoli piantate in un territorio di confine tra la Striscia di Gaza e Israele, adiacente alla frontiera israeliana, ritenuta un’area sensibile dalle forze israeliane, dove i palestinesi non potrebbero avere accesso. La manifestazione, il cui obiettivo sarebbe il ritorno dei rifugiati palestinesi nei territori in cui adesso c’e’ Israele, si concluderà con una marcia di protesta, che si terrà martedì 15 maggio, in occasione dello Yawm Al-Nakba, il Giorno della Nakba, in cui il popolo palestinese commemora l’esodo di centinaia di migliaia di palestinesi dal territorio di Israele, avvenuto nel 1948, anno della creazione dello Stato di Israele, la cui indipendenza viene festeggiata il giorno precedente, il 14 maggio. Secondo quanto riferito dagli organizzatori, la protesta sarebbe supportata da numerose fazioni palestinesi, con Hamas in testa.
La manifestazione, che Hamas ha chiamato “marcia del ritorno”, inizierà venerdì 30 marzo, subito dopo la preghiera del pomeriggio, quando numerosi mezzi condurranno la gente, provenienti da tutta la Striscia di Gaza, in cinque tendopoli, che si troverebbero a qualche centinaia di metri dal confine con Israele. La protesta dovrebbe rimanere pacifica per tutta la durata dell’evento, che si concluderà il 15 maggio.