Suicidio S. Vittore, Nordio: “dolore e solidarietà. Ieri a Milano i volti opposti del carcere”

Con profondo dolore ho appreso della morte in ospedale dell’uomo che ieri, nella casa circondariale di San Vittore, a Milano, ha tentato il suicidio. Ai suoi familiari, agli operatori dell’istituto, che subito hanno provato a salvarlo, e all’intera comunità dell’Amministrazione penitenziaria giunga il mio commosso pensiero e la mia vicinanza. Purtroppo, anche il 2023 è stato un anno drammatico per i suicidi in carcere, ad oggi 61. Dietro ogni numero, c’è il dramma di una persona e c’è la sconfitta dello Stato, per non essere riusciti ad evitarlo. L’uomo era appena entrato in istituto, il momento più difficile insieme a quello del ritorno in libertà.

A San Vittore, come ahimè in molti altri istituti, il sovraffollamento è tornato a livelli preoccupanti, rendendo molto più difficile il compito di quanti ogni giorno lavorano per garantire – insieme alla sicurezza della società – una pena volta alla rieducazione, come vuole la Costituzione. Ieri a Milano, il mondo del carcere ha mostrato due volti opposti: inizialmente quello dell’apertura all’esterno, con la visione della Prima del Teatro alla Scala – una splendida iniziativa a cui ho voluto mandare un messaggio di plauso; poi il dramma del suicidio.

Al Ministero della Giustizia, stiamo lavorando in più direzioni per cercare di migliorare le condizioni di vita e di lavoro per l’intera comunità del carcere, ma davanti ai drammi dei suicidi non possiamo che interrogarci sulla nostra sconfitta”. 

Dichiarazione del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio.

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