(di Ammiraglio Giuseppe De Giorgi) Le relazioni internazionali non sono purtroppo regolate dalla riconoscenza, ma dagli interessi nazionali e dalla “forza” dei vari Stati. Dalla Seconda guerra mondiale in poi, l’Italia come Nazione sconfitta non ha goduto di piena sovranità nazionale. L’America era il nostro nume tutelare, nel bene e nel male.
Oggi gli USA hanno spostato il baricentro della loro politica estera in Asia, noi siamo quindi soli a fronteggiare Francia e Germania da un lato, i Paesi Nordici e quelli di Visegrad dall’altro, mai teneri con l’Italia, spesso per pregiudizi mai superati. D’altra parte, osserviamo che non troviamo sponda neanche in Spagna o in Grecia che in teoria dovrebbero fare fronte comune con noi.
L’immigrazione è un’emergenza a livello mondiale, dal Bangladesh, dall’Africa, dal Medio Oriente, all’America latina si muovono masse di disperati che cercano di fuggire da guerre, carestie, oppressione o, come accadeva agli italiani del ‘900, semplicemente dalla miseria. Per la sua vastità è un fenomeno che deve essere regolato con umanità e al tempo stesso con fermezza per evitare che i più deboli vengano travolti e i peggiori premiati.