Il pasticcio dell'incontro tra i ministri degli esteri di Libia ed Israele a Roma che ha causato feroci scontri a Tripoli e costretto alla sospensione e la messa in stato d'accusa del ministro libico Najla Mangoush, sembra non essere una questione passata in sordina da parte del governo di Tripoli. Non è un caso, infatti, che il governo guidato da Abdulhamid Dabaiba abbia bocciato la candidatura di un alto diplomatico italiano, proprosta da Bruxelles quale rappresentante dell'Ue in Libia.
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