La riduzione degli aiuti statunitensi ridisegna gli equilibri in Africa, con la Cina pronta a colmare il vuoto e l’Italia che rafforza la sua presenza nel continente.
Mentre gli Stati Uniti riducono il loro sostegno, la Cina e l’Italia avanzano con strategie mirate per sostenere lo sviluppo dell’Africa subsahariana.
di Antonio Di Ieva
Il 10 marzo 2025, il Segretario di Stato americano Marco Rubio ha annunciato una drastica riduzione dell’83% degli aiuti forniti dall’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (USAID) all’Africa subsahariana. Questa decisione ha sollevato preoccupazioni riguardo alle conseguenze socio-economiche per i paesi destinatari e ha aperto la strada a una maggiore presenza di attori internazionali, tra cui la Cina e l’Italia, nel continente.
L’Africa subsahariana è stata storicamente una delle principali beneficiarie degli aiuti USAID, con il 40% del budget destinato alla regione nel 2023. Paesi come Somalia, Repubblica Centrafricana, Liberia, Malawi e Mozambico hanno ricevuto supporto significativo, principalmente in tre settori: aiuti umanitari (47%), sanità (38%) e sviluppo economico (8%). L’interruzione di questi fondi potrebbe compromettere programmi essenziali, inclusi quelli per la lotta contro malattie come HIV ed Ebola, e destabilizzare economie già fragili.
La sospensione degli aiuti USAID potrebbe inoltre avere ripercussioni sulla stabilità politica della regione. La mancanza di supporto in settori cruciali come la sicurezza e la governance potrebbe favorire l’insorgere di conflitti interni e l’espansione di gruppi estremisti, mettendo a rischio i progressi democratici ottenuti negli ultimi anni.
In concomitanza con la riduzione degli aiuti USAID, la Cina ha rafforzato la sua presenza in Africa. Durante il vertice Cina-Africa del settembre 2024, il presidente Xi Jinping ha annunciato finanziamenti per 50 miliardi di dollari nei prossimi tre anni, destinati a progetti infrastrutturali, energetici e di sviluppo tecnologico. Questa mossa mira a consolidare l’influenza cinese nel continente, offrendo alternative ai paesi africani in cerca di nuovi partner per lo sviluppo.
L’approccio cinese si distingue per la rapidità nell’implementazione dei progetti e per l’assenza di condizioni legate a riforme politiche o economiche nei paesi destinatari. Tuttavia, questa strategia ha sollevato preoccupazioni riguardo alla sostenibilità del debito e alla dipendenza economica dei paesi africani nei confronti della Cina.
L’Italia ha colto l’opportunità di rafforzare la sua presenza in Africa, promuovendo iniziative di cooperazione e sviluppo. Nel dicembre 2024, la Cassa Depositi e Prestiti (CDP) italiana e la Banca Africana di Sviluppo (AfDB) hanno firmato un accordo di cofinanziamento del valore di 400 milioni di euro, destinato a sostenere la finanza climatica, l’agricoltura sostenibile, l’istruzione e l’assistenza tecnica nel continente.
Questo accordo si inserisce nel più ampio “Piano Mattei” per lo sviluppo dell’Africa, un’iniziativa del governo italiano volta a promuovere partenariati strategici con i paesi africani, basati su principi di reciprocità e sviluppo sostenibile. L’Italia mira a contribuire alla crescita economica dell’Africa attraverso investimenti in settori chiave e alla promozione della stabilità regionale.
In questo contesto, un ruolo rilevante è svolto anche da Coface, multinazionale attiva nella gestione del rischio di credito. Con la drastica riduzione degli aiuti USAID, molte aziende italiane operanti in Africa si trovano ad affrontare un quadro economico più incerto. Coface sta intensificando il monitoraggio della situazione e aggiornando i propri modelli di valutazione del rischio per fornire alle imprese italiane strumenti adeguati per proteggere i loro investimenti. “I tagli agli aiuti USAID influenzeranno direttamente l’economia di molti paesi africani, aumentando il livello generale di incertezza nell’area. Per le aziende italiane con interessi commerciali in Africa subsahariana, questo si può tradurre in un potenziale aumento dei rischi” ha dichiarato Pietro Vargiu, Country Manager di Coface Italia. La società sta lavorando a stretto contatto con gli imprenditori italiani per mitigare le criticità emergenti e supportare lo sviluppo economico del continente africano.
La riduzione degli aiuti USAID all’Africa subsahariana rappresenta una sfida significativa per molti paesi della regione. Tuttavia, l’aumento degli investimenti da parte di attori internazionali come la Cina e l’Italia offre nuove opportunità per lo sviluppo del continente. È fondamentale che i paesi africani sfruttino queste opportunità in modo strategico, garantendo che i nuovi partenariati contribuiscano a uno sviluppo sostenibile e alla riduzione della dipendenza economica dall’estero.
L’Italia ha, quindi, l’opportunità di svolgere un ruolo di primo piano, promuovendo iniziative che favoriscano la crescita economica e la stabilità politica dell’Africa subsahariana, in linea con i principi di cooperazione e sviluppo sostenibile.
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