La pagina FB di Eunavfor Med – Sophia ha riportato che la nave francese JACOUBET torna di nuovo a far parte della Task Force dell’operazione Sophia. Operazione dell’Unione europea incentrata per combattere ed annullare il fenomeno del commercio dei trafficanti di migranti e dei trafficanti di esseri umani. Un’operazione che contribuisce attivamente agli sforzi dell’UE per il ritorno della stabilità e della sicurezza in Libia e nella regione del Mediterraneo centrale.
Operazione EUNAVFOR MED Sophia è solo uno degli elementi di una più ampia risposta globale dell’UE alla questione migratoria, che cerca di affrontare non solo la sua componente fisica, ma anche le sue cause profonde, compresi conflitti, povertà, cambiamenti climatici e persecuzioni. Il mandato principale della missione è quello di intraprendere sforzi sistematici per identificare, catturare e sbarazzarsi di navi sospettate di essere utilizzate da trafficanti di migranti, al fine di contribuire a più ampi sforzi dell’UE per distruggere il modello commerciale del traffico di esseri umani nel Mediterraneo centrale meridionale e prevenire l’ulteriore perdita di vite umane in mare. Come concordato dagli ambasciatori dell’UE in seno al comitato di sicurezza il 28 settembre, l’operazione è passata alla fase 2 delle acque internazionali, che comporta l’imbarco, la ricerca, il sequestro, in alto mare, delle navi sospettate di essere utilizzate per contrabbando o traffico di esseri umani. Lo scorso 20 giugno il Consiglio ha prorogato fino al 27 luglio 2017 il mandato dell’operazione Sophia, rafforzandolo la missione con l’aggiunta di due compiti aggiuntivi:
– addestramento delle guardie costiere e della marina libiche;
– contribuire all’attuazione dell’embargo sulle armi delle Nazioni Unite in alto mare al largo delle coste della Libia.
Perchè la missione si chiama Sophia
Sophia è una bambina nata il 24 agosto 2015 alle 04.15 a bordo della fregata tedesca Schleswig-Holstein, che opera nel Mar Mediterraneo centrale come parte della task force EUNAVFOR MED. Nata da una madre somala recuperata insieme ad altri 453 migranti e sbarcata la sera dello stesso giorno nel porto di Taranto, Sophia prende il nome dalla nave tedesca dedicata alla principessa prussiana Sophia di Schleswig-Holstein (8 aprile 1866 – 28 aprile 1952).
“Suggerirò agli Stati membri di cambiare il nome della nostra operazione: invece di chiamarla EUNAVFOR MED, suggerisco di usare il nome: Sophia. Onorare la vita delle persone che stiamo salvando, la vita delle persone che vogliamo proteggere e trasmettere il messaggio al mondo che combattere i contrabbandieri e le reti criminali è un modo per proteggere la vita umana”.
immagini: Pagina FB OPSOPHIA