(Andrea Pinto) Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte partecipa a tutte le manifestazioni politiche di qualsiasi colore, da Articolo Uno di Leu a Atreju di FdI. Gli inviti, però, erano stati fatti in epoche non sospette, durante il governo giallo-verde.
“Essere qui è per me stimolante”, esordisce il premier che ad Atreju è arrivato insieme al figlio Niccolò che un pò segue il dibattito dalla prima fila e un po’ gioca con il cellulare.
Il premier ha parlato molto di ambiente e delle soluzioni per tutelarlo. Ha sollecitato a Confindustria un patto con tutto il mondo industriale e produttivo con l’obiettivo di elaborare un piano industriale con un patto con tutto il mondo produttivo per riuscire progressivamente ad orientare tutto il sistema verso la transizione energetica, verso un Green New Deal.
Per quanto riguarda le tasse Giuseppe Conte ha parlato di disincentivi e su una domanda precisa di Bruno Vespa sulla proposta del ministro dell’Istruzione Fioramonti di tassare merendine, bibite gassate e di aumentare i biglietti aerei di 1 euro per i voli nazionali e di 1 euro e mezzo per quelli internazionali, il premier ha detto che potrebbero essere misure praticabili.
Giuseppe Conte ha poi detto che la priorità per il Governo è quella di sterilizzare i 23 miliardi di aumenti dell’Iva previsti per il prossimo anno. In attesa che venga definita la cornice della prossima manovra, il livello del deficit e i margini di flessibilità concordati con Bruxelles – siamo in difetto di 10-15 miliardi – ogni ministero si potrà muovere autonomamente.
Poi ci sono stati gli interventi di altri ministri del governo giallo-rosso. Stefano Patuanelli dello Sviluppo Economico ha detto di voler prorogare gli incentivi per ristrutturazioni ed efficienza energetica pensando di renderli strutturali.
Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha difeso il suo decreto Clima, che l’ultimo Consiglio dei ministri ha rinviato in attesa di approfondimenti, sostenendo che le preoccupazioni dei settori produttivi sono infondate, visto che la tanto temuta riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi sarà graduale e nessuno resterà indietro. Nel mirino sono finite ben 75 spese fiscali, dai contributi a favore degli autotrasportatori a quelli per i carburanti agricoli, al taglio delle accise sul diesel) per un totale di 19 miliardi che Costa già dal 2020 vorrebbe tagliare del 10%.
Atreju: Scontro Orban – Di Maio
Orban: “In Italia il governo si è separato dal popolo”. Così ha replicato Luigi Di Maio: “Orban eviti inutili ingerenze. Non permetto a nessuno di giudicare o attaccare l’Italia, men che meno a chi fa il sovranista ma con i nostri confini”.
In soccorso di Di Maio è intervenuto Giuseppe Conte: “Si rammenta che il leader sovranista ungherese è sotto procedimento a Bruxelles per le leggi che violano lo stato di diritto e che non ha accolto neanche un migrante”.
Ad Atreju c’era anche il premier ungherese che in maniera perentoria ha detto: “No alla ripartizione” e rilancia il tema dei rimpatri facendo finta di non sapere che non è facile farli.
Conte ha commentato in diversi momenti del suo intervento le parole del leader ungherese: “Orban parla facile, ha confini solo terrestri”, sostiene il premier dicendosi convinto che alla fine riuscirà a convincere Francia e Germania sul meccanismo di ripartizione automatico dei migranti, anche a costo di mettere un veto .