(di Franco Iacch) Dolce, immediata, ironica: potremmo descrivere così Beituki, il nuovo magazine (16/19 pagine) life-style con sfumature jihadiste di al Qaeda dedicato alle donne musulmane. Il 5° numero è stato pubblicato poche ore fa ed è fin troppo facilmente accessibile a chiunque. Testo semplice, nessun riferimento ossessivo alla religione. Non troviamo guide per realizzare IED o attentati ma ricette e lettere d’amore. Non dobbiamo farci ingannare. Come rilevo da anni, i testi jihadisti non vanno mai tradotti come letterali ma vanno intesi come veri e propri manuali di formazione per la radicalizzazione a distanza. Beituki nasce per colmare il vuoto lasciato dalle pubblicazioni isis. L’opera rispecchia la visione conservatrice di al Qaeda sul ruolo della donna. Al Qaeda teme che il ruolo attivo delle donne con l’Isis ed i talebani possa renderle troppo intraprendenti. Ad esempio la contrapposizione costante tra “spose jihadiste” e “santo guerriero” ha un preciso scopo. Ho inoltre confrontato il linguaggio di Beituki con quello di Rumiyah. Il Giornale ospita la mia analisi che allego nei messaggi. A corredo del testo principale, allego una delle tante immagini tratte dall’ultimo numero di Beituki.