Al Qaeda sta reclutando tra i miliziani dell’Isis allo sbando dopo aver perso una presenza statuale avendo perso territori in Iraq e Siria. Lo riporta il Guardian, citando fonti della sicurezza interna algerina. La campagna sarebbe iniziata prima della “caduta” di Raqqa, la “capitale” dello Stato islamico in Siria. Lo scorso agosto in Algeria, una decina di combattenti affiliati all’Isis hanno giurato fedelta’ ad Al Qaeda, dopo un confronto con alcuni sheikh locali a loro volta passati tra le fila del gruppo terroristico che ha preceduto la nascita del’Isis. Un’altra campagna di reclutamento sarebbe poi partita in Siria a settembre scorso. Nel Sahel in particolare, una figura di spicco di Al Qaeda sarebbe riuscito a far affiliare i miliziani dell’Isis responsabili di aver ucciso quattro soldati delle forze speciali americane lo scorso ottobre in Niger. In particolare, Al Qaeda mirerebbe al ritorno tra le sue fila di Adnan Abi Walid al Sahrawi, il capo di quel commando (che avrebbe giurato fedelta’ all’Isis nel 2015, “accettata” dal Daesh solo nel 2016). Secondo alcuni, la mancata rivendicazione da parte dell’Isis di quell’operazione in Niger segnalerebbe proprio i dubbi dei capi del Califfato circa la reale fedelta’ di Al Sahrawi. Nello stesso periodo in Yemen, una emittente legata ad Al Qaeda nella Penisola arabica (AQAP) informava del “pentimento” di molti miliziani dell’Isis, che avevano deciso di passare tra le fila di Al Qaeda, con cui l’Isis avrebbe comunque cooperato a livello locale, per poi veder assorbite al suo interno alcune sue fazioni, lamentando “maltrattamenti”, da parte dei comandanti del Califfato. Sempre negli stessi giorni, alcuni membri di Daesh in Afghanistan sarebbero entrati a far parte dei Talebani. Gli osservatori monitorano sopratutto le attivita’ e le strategie di Boko Haram, un gruppo terroristico apparso nel nordest della Nigeria quasi sei nani prima che decidesse di giurare fedelta’ all’Isis nel 2015. Oggi Boko Haram e’ un movimento in parte diviso, ma entrambe le sue due fazioni principali rimangono leali ad Al Baghdadi, essendo toccati solo in parte dagli sviluppi militari in Siria ed Iraq. Alcuni analisti ritengono che questa “emorragia” di miliziani portera’ l’Isis in breve a mobilitare nuovamente la sua rete di affiliati in giro per il mondo con l’obiettivo di condurre nuovi attentati in Occidente, cercando cosi’ di rafforzare il loro “marketing del terrore”. Per ora, in ogni caso, il passaggio dall’Isis ad Al Qaeda riguarderebbe solo un numero limitato di membri, il che segnala in ogni caso un certo grado di resilienza del gruppo terroristico, che nell’ultimo anno ha perso piu’ del 60% dei territori che controllava tra Siria e Iraq.