(di Franco Iacch) Caricato su youtube, il video ha un durata di 58 minuti e 8 secondi. E’ un concentrato di propaganda jihadista: voce narrante in inglese, testo semplice. La qualità del video è garantita dai contributi occidentali effettuati in HD disponibili sulla rete, mentre risulta particolarmente accurato l’editing. Qualitativamente è il miglior video del 2017 diramato dal ramo mediatico dell’isis. Rappresenta un duro colpo per coloro che credevano che alla perdita fisica del territori in Iraq e Siria corrispondesse la chiusura delle produzioni digitali. Nelle settimane scorse ho tracciato un collegamento con le diverse produzioni isis dimostrando che la guerra di contenuti si incastona in un preciso contesto temporale e che i media operative non necessitano di una struttura fissa. Dopo l’introduzione di ben 5 minuti, il video si apre con la scritta “La jihad entra in una nuova fase”. Il video invita alla resistenza in virtù del premio finale. Costanti i riferimenti religiosi, numerosi i sistemi d’arma immortalati. Fanno sorridere alcune scene come quella dell’arma anticarro utilizzata contro un mezzo abbandonato. Molte le riprese in soggettiva.
Flames of War II – Until the Final Hour esce tre anni dopo il primo “episodio”. In un particolare momento, l’audio utilizzato è quello dello sbarco di Salvate il soldato Ryan. Molte le scene forti presenti, tuttavia l’isis ci ha abituato a tali immagini e con il passare dei minuti il video diventa noioso. Quella dell’abitudine è un problema noto, Goebbels ci ha scritto dei veri trattati. Dopo 15 minuti sembra di vedere il video ad alto budget di un concessionario di auto. Al minuto 23 una delle rare riprese di un operatore sanitario isis che con “sigaretta di punta” cerca la vena del jihadista ferito per infilare l’ago della flebo. Il ferito sembra riprendersi, sorridere, salvo poi passare a miglior vita. Inserito un attentato contro un convoglio ad opera di un vbied occultato. Molti degli assalti come quelli notturni sembrano essere rivolti contro edifici già abbandonati. Un momento particolarmente interessante è la fugace ripresa di un visore notturno. Sappiamo che il problema è attenzionato dagli americani: tali capacità prima isolate si stanno diffondendo
Il secondo attacco notturno girato in soggettiva si ispira chiaramente ai raid della Delta. Presenti diversi sermoni. Tuttavia se la qualità dei video resta senza dubbio alta, il contenuto lascia sempre a desiderare. L’ispirazione occidentale si vede. Non mi stupirei se il video fosse stato creato al pc da un occidentale nella sua stanzetta con cuffie messe. Il riferimento ad esempio al film Act of Valor è chiaro. Al 34° minuto l’audio dello sbarco del Salvate il soldato Ryan è stato già utilizzato due volte, mentre si susseguono improbabili assalti contro campi di addestramento abbandonati. Le riprese con i droni sono interessanti: stabili, in hd, pulite.
Le capacità di sorveglianza in remoto dell’Isis erano note fin dal 2014. In un video chiamato Clanging of the Swords, Part 4, girato indicativamente nei primi mesi del 2014, si nota una città dell’Iraq occidentale, chiaramente ripresa dall’alto, quasi certamente da un drone. La parte finale è una compilation di esecuzioni senza filtri. Il narratore dice testualmente mentre un prigioniero viene dato alle fiamme “Per la gloria di Allah”. Sappiamo l’utilizzo distorto della religione. Al video di alta qualità tuttavia corrisponde un contenuto abbastanza dubbio come l’ennesimo assalto contro il nulla con la solita procedura: due tre furgoni parcheggiati con una calibro 50 sul rimorchio, terroristi che corrono con gli Ak. Contro un avversario vero sarebbero massacrati. E’ come assistere ad un assalto della prima guerra mondiale, solo che quando il nemico risponde da una postazione fissa con armi automatiche compie un massacro. Fortuna per loro, il nemico non ha proiettili. Anzi, non c’è.
Molto “carina” l’ultima scena dell’assalto. Un terrorista alza la mano ordinando l’avanzata. Una sorta di carica di fanteria. Purtroppo a correre è solo lui per una avanzata tutt’altro che impetuosa. Si notano molte armi di produzione russa, cinese, usa. Qualcosa anche dall’europa. Il lungo video si conclude con alcuni prigionieri che scavano la propria fossa raccontando dinanzi le telecamere la falsità del precedente credo e governo. Saranno giustiziati con tre pistole differenti della colt, beretta e glock. Citati i discorsi di Trump riferiti alla Corea del Nord.
In conclusione, Flames of War II – Until the Final Hour è un classico video isis. Ottima la qualita’ dei video e dell’editing. Se guardati con la giusta ottica, i contenuti non possono di certo far presa negli occidentali. Tutto già visto. Il media operative ha dimostrato capacità, ma non al passo con i tempi. Questo potrebbe essere determinato dall’uscita di scena dei principali pensatori e strateghi. Attualmente sappiamo che l’unica guida di riferimento per le opere video è stata aggiornata un paio di anni fa. Alcune scene fanno sorridere, altre un pò meno, ma MAI in alcun momento il video trasmette paura. MAI. Diffidate da chi dice il contrario. Abbiamo bisogno di speranza, non di paura.