(di Franco Iacch) Non si può cercare di comprendere il fenomeno del terrorismo senza studiare una delle figure più carismatiche di al Qaeda. Influenzato dalle opere di Sayyid Qutb, ideatore del pensiero jihadista anti-occidentale, al Awlaki divenne in poco tempo il principale cultore della linea fondamentalista ad oltranza. Scrisse numerosi saggi che possono definirsi come la guida per gli estremisti di matrice islamica, una sorta di bibbia del lupo solitario che si consacra al martirio. Capì la fondamentale importanza di internet come strumento per diffondere la cultura anti-occidentale e reclutare nuove cellule, aprendo un blog, una pagina Facebook, una canale Youtube e divenne il primo editorialista di Inspire. Reputo di fondamentale importanza il numero di Inspire uscito nel marzo del 2011. Al Awlaki aveva una chiara visione del fermento jihadista in Egitto, Tunisia, Libia, Yemen, Arabia, Algeria e Marocco, ignorato dall’Occidente. Su Inspire, al Awlaki aveva già previsto che il senso di compiacimento dell’Occidente dopo la Primavera araba avrebbe creato instabilità diffusa, nuove aperture geografiche ed opportunità per al-Qaeda. Nel suo ultimo editoriale su Inspire al Awlaki si chiedeva: “L’Occidente è consapevole di ciò che sta accadendo?”