di Redazione
l direttore dei servizi di sicurezza russi Fsb ha riferito al presidente Vladimir Putin l’arresto di 11 persone, tra cui quattro terroristi coinvolti nell’attentato al Crocus City Hall di Mosca. Lo riferisce il servizio stampa del Cremlino citato dalla Tass. La rivendicazione, a mezzo social, dell’Isis fa riferimento al fatto che Putin abbia cambiato il corso della guerra civile siriana intervenendo nel 2015, sostenendo il presidente Bashar al-Assad contro l’opposizione e lo Stato Islamico.
Un atto di terrorismo brutale e premeditato ha sconvolto il centro commerciale Crocus City e il teatro circostante, mentre si stava preparando a ospitare un concerto rock. Il gruppo di terroristi, agendo con freddezza e determinazione, ha portato avanti l’attacco con l’intento chiaro di seminare morte e distruzione.
Le prime stime indicano che almeno sessanta individui (l’ultimo bollettino parla di 143 morti ammazzati) hanno perso la vita in questa tragedia, tra cui tre bambini innocenti, mentre oltre cento sono i feriti, alcuni in condizioni critiche.
Nonostante l’ISIS abbia rivendicato l’attacco, in un comunicato che fa riferimento a “centinaia di persone uccise o ferite”, l’autenticità di tale rivendicazione è ancora oggetto di approfondite indagini. Gli Stati Uniti hanno confermato la validità della rivendicazione, mentre Mosca si è mostrata scettica e ha sollevato dubbi sulla sua genuinità, ipotizzando anche un possibile coinvolgimento dell’Ucraina.
Il FSB ha segnalato precedenti operazioni antiterrorismo, incluso il recente smantellamento di un piano per un attentato alla sinagoga di Mosca e l’eliminazione di membri dell’ISIS provenienti da una “cellula afghana”. Questo contesto suggerisce un’indagine più ampia sulla motivazione e sull’origine degli attacchi, compresa la possibile connessione con gruppi terroristici internazionali.
L’evento ha suscitato indignazione e condanna a livello internazionale, con numerose capitali che hanno espresso solidarietà alle vittime e hanno condannato l’azione come un attacco barbaro e insensato. La comunità internazionale è ora unita nel perseguire i responsabili di questa tragedia e nel garantire giustizia per le vittime innocenti che hanno perso la vita in questo tragico evento.
La rivendicazione dell’Isis
Lo Stato Islamico, il gruppo militante che in passato ha cercato il controllo su vaste aree dell’Iraq e della Siria, ha rivendicato la responsabilità dell’attacco, ha detto l’agenzia Amaq del gruppo su Telegram.
Una foto granulosa è stata pubblicata da alcuni media russi di due presunti attaccanti in un’auto bianca.
Il destino degli aggressori non era chiaro mentre i pompieri combattevano un’enorme incendio e i servizi di emergenza evacuavano centinaia di persone mentre parti del tetto del luogo crollavano.
Lo Stato Islamico ha affermato che i suoi combattenti hanno attaccato a Mosca, “uccidendo e ferendo centinaia e causando grandi distruzioni sul posto prima di ritirarsi alle loro basi in sicurezza”. La dichiarazione non ha fornito ulteriori dettagli.
L’intelligence americana conferma la rivendicazione dello Stato Islamico aggiungendo che Washington aveva avvertito Mosca nelle ultime settimane della possibilità di un attacco.
Putin ha cambiato il corso della guerra civile siriana intervenendo nel 2015, sostenendo il presidente Bashar al-Assad contro l’opposizione e lo Stato Islamico.
Il gruppo ISIS-K ha rivendicato attacchi mortali in tutto il Medio Oriente, Afghanistan, Pakistan, Iran, Europa, Filippine e Sri Lanka.
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