La guerra israelo-palestinese si riverbera nelle nostre società, da sempre esposte perchè libere, multirazziali e multietniche. L’attentato in Francia ai danni di un insegnante che è stato barbaramente decapitato per mano di un francese di origine cecena al grido “allahu akbar” e i vari allarmi bomba registrati in Inghilterra e Francia (Louvre e reggia di Versailles), inducono i governi europei a porre in essere le strutture di sicurezza che vennero attuate dopo l’attentato delle Torri Gemelle.
A rischiare di più sono i Paesi che sono interessati maggiormente dal fenomeno dei flussi migratori del Mediterraneo come l’Italia.
Sull’argomento il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, ha evidenziato che a partire da gennaio sono giunte irregolarmente in Italia 180.000 persone. Numeri intensificati dal jihadismo che controlla attraverso differenti bande grandi aree di nazioni africane. Così, spiega Mantovano, l’incentivazione degli effetti migratori diventa uno strumento di pressione da parte del jihadismo nei confronti dell’Europa, poi l’Italia è la più vicina e la gran parte arriva qua.
I timori dell’esecutivo italiano vengono espressi anche dal ministro della Difesa Guido Crosetto che intervenuto alla kermesse del Foglio ha detto sulla festa delle Forze armate del 4 novembre: “Sto pensando di annullarla, di non farla quest’anno perché non penso sia giusto aumentare un fattore di rischio”.
Il ministero ha poi precisato che, al momento, sono stati confermati tutti gli appuntamenti istituzionali mentre è stata annullata la serata prevista in teatro perché non considerata più opportuna alla luce degli avvenimenti recenti. Verrà valutata, invece, la possibilità di svolgere la manifestazione prevista al circo Massimo di Roma.
La Difesa ha disposto, in forma precauzionale, il rientro di oltre 20 carabinieri che fanno parte della Missione Addestrativa Italiana in Palestina a Gerico.
Alzato il livello di Allerta in Italia
Sono oltre 28mila gli obiettivi sensibili in Italia di cui 205 quelli israeliani, in prevalenza diplomatici e religiosi. La ricognizione è stata effettuata nel corso del comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, secondo quanto si apprende da fonti del Vuninale. Nel corso della riunione, a cui hanno partecipato i vertici delle forze di polizia e dell’intelligence, alla luce del grave episodio in Francia, sono state acquisite notizie aggiornate ed è stata eseguita un’analisi degli obiettivi sensibili. Al comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato al Viminale ieri mattina, è emersa la condivisione di un monitoraggio costante degli scenari che si vanno delineando in Medio Oriente, e quindi i riflessi sul nostro territorio nazionale, ha spiegato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Abbiamo strutture di polizia che offrono massima garanzia – ha continuato Piantedosi – Già in passato, sui flussi migratori, abbiamo dato dimostrazione di saper intercettare presenze che dovessero rappresentare in qualche modo una preoccupazione. Resta una minaccia molto indefinita, molto fluida.
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