Il programma della componente Stovl, a decollo verticale dei velivoli F-35 ” è destinato alla sostituzione di due linee di volo dell’Aeronautica Militare (AMX e TORNADO, circa 200 velivoli) e della linea volo imbarcata della Marina Militare (AV8B) che hanno già terminato o sono prossime al termine della loro vita operativa. In particolare, la decisione di dotare entrambe le Forze Armate della versione a decollo verticale risale al 2009 e il tema della dislocazione degli F-35 STOVL – 15 dell’Aeronautica Militare e 15 della Marina Militare – è stato oggetto di valutazioni tecnico-operative già dal 2015″.
L’Aeronautica intende costituire sulla sua base di Amendola, dove schiera già un primo Gruppo di Volo con l’F-35A a decollo convenzionale, un secondo reparto con i suoi F-35B, lo stesso aereo previsto per la Marina. Il Gruppo dovrebbe essere interforze, cioè impiegato tanto dall’Aeronautica quanto dalla Marina, ma avrà una sola “targa”, quella dell’AM, scriveva Antonio Gaiani su Analisi Difesa nell’aprile del 2019. La decisione, precisava GAIANI, venne presa anni fa dal generale dell’Esercito Claudio Graziano, fino al 2018 Capo di Stato Maggiore della Difesa, che credeva molto nel futuro dell’interforze.
Sempre Analisi Difesa aveva rivelato anche che : “La Marina, invece, reclama per sé, cioè per il suo Gruppo di volo attualmente montato sugli Harrier II Plus, la maggior parte dei prossimi F-35B. Il motivo è che l’addestramento in mare e la stessa implementazione dell’operatività a bordo della portaerei Cavour richiedono un maggior numero di attività tecnologiche e umane di quelli su una base terrestre. Anche l’Aeronautica però ha le sue priorità, e s’è portata avanti: ad Amendola ha già predisposto le infrastrutture necessarie a ricevere i 15 STOVL, mentre nella base di Grottaglie dell’Aviazione Navale i lavori per accogliere i 15 F-35 “tutti Marina” sono già iniziati e sospesi per un paio di anni per una spesa di 20 milioni di euro”.
Così il sottosegretario alla Difesa, Angelo Tofalo, rispondendo ieri ad un’interrogazione alla commissione Difesa della Camera. “Tutti i programmi di riorganizzazione della componente operativa dello strumento militare – ha ricordato Tofalo – perseguono i criteri di razionalizzazione, integrazione interforze e riduzione del peso logistico, allo scopo di consentire flessibilità e agilità di impiego, criteri peraltro ripresi dalle linee di indirizzo del ministro della Difesa. La pianificazione prevista conferma il conseguimento della capacita operativa Stovl per entrambe le Forze Armate”. L’obiettivo, ha proseguito il sottosegretario, è quello “di consentire al Paese di disporre di uno strumento operativo quanto più flessibile e prontamente impiegabile in tutto lo spettro capacitivo, da quello fondamentale della difesa nazionale a quello di proiezione”. Quanto alla dislocazione delle due componenti a decollo verticale, ha aggiunto, essa è “oggetto di riflessione ed approfondimento“.