(di Emanuela Ricci) “Su, brindiamo! Festeggiamo! Questo è il giorno di Gesù”, ripete la strofa della canzoncina “Buon Natale in allegria” che innescato un nuovo “caso” in Veneto. Le maestre hanno chiesto agli alunni di omettere il nome di Gesù dalla canzoncina di Natale per non offendere la sensibilità dei vicini di banco non cattolici, ma una bambina delle elementari si è ribellata, ha raccolto le firme dei compagni e ottenuto alla fine che nella recita natalizia il brano fosse cantato nella versione originale. Il fatto è accaduto in una scuola elementare della Riviera del Brenta, ai confini tra le province di Venezia e Padova. La piccola ha 10 anni e frequenta la quinta elementare.
La saggezza di una piccola bambina ha prevalso sulla “leggerezza” delle insegnanti. Lo stesso fece la sindaca Virginia Raggi quando coprì le statue al Campidoglio in rispetto del leader iraniano in visita ufficiale a Roma.
Occorre cambiare atteggiamento, quello che gli italiani hanno nei confronti degli ospiti: dimostrare a tutti i costi l’ospitalità italiana, sacrificando anche simboli storici e artistici che fanno parte della nostra cultura che è millenaria. All’estero noi italiani, poi, ci accomodiamo alle usanze e costumi degli altri per non offendere chi ci ospita. In definitiva non è colpa degli altri ma è colpa del nostro modo di essere ospitali e accomodanti. Dobbiamo iniziare ad amare di più il nostro Paese, la nostra bandiera e la nostra italianità. Non ci rendiamo conto che siamo invidiati in tutto il mondo per quello che abbiamo e per quello che siamo stati, perché nasconderlo? Riprendiamoci il nostro Paese!
Il commento di Matteo Salvini in merito alla vicenda
“Ma come si può anche solo pensare che la parola “Gesù” in una canzone natalizia a scuola possa offendere qualcuno? Eccezionale la bimba, inqualificabili le maestre. Giù le mani dalle nostre tradizioni! Buon sabato amici», scrive in un tweet il ministro dell’Interno. La bimba a cui si riferisce è l’alunna di 10 anni che ha preso carta e penna e avviato una petizione tra i compagni contro la decisione delle maestre: la richiesta di lasciare il testo integrale è stata sottoscritta dalla quasi totalità dei compagni, costringendo le maestre alla retromarcia”.