La Polizia di Stato arresta otto soggetti tra cui noto imprenditore torinese gravemente indiziato di estorsione e sequestro di persona, aggravati dal cd. metodo mafioso ed avvalendosi di esponenti di spicco della criminalità mafiosa di tipo ‘ndranghetista.
Questa mattina, a Torino e provincia, su delega della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino, Direzione Distrettuale Antimafia, personale della S.I.S.C.O. di Torino, del Servizio Centrale Operativo, con la collaborazione di personale delle S.I.S.C.O. di Milano, Brescia, Bologna e Genova ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Torino, nei confronti di otto cittadini italiani, ritenuti gravemente indiziati, a vario titolo, di sequestro di persona, estorsione, violenza privata, detenzione e porto di arma comune da sparo, aggravate dal cd. metodo mafioso.
I provvedimenti restrittivi sono stati emessi all’esito dell’attività di indagine avviata dalla Sezione Investigativa di Torino, anche con l’ausilio di numerosi presidi tecnologici, nei confronti di un noto imprenditore operante nell’ambito dell’organizzazione di grandi eventi enogastronomici, titolare di numerose attività commerciali. Dalle attività tecniche e dalle numerose informazioni info-investigative è emersa una sua salda contiguità con elementi di spicco della ‘ndrangheta torinese.
L’imprenditore, con la protezione di esponenti di vertice della criminalità organizzata di tipo mafioso, esercitava, nei confronti dei suoi collaboratori ovvero di creditori\debitori, una forte intimidazione che spesso culminava in atti violenti o in reiterate minacce, scegliendo in base al profilo della vittima, gli “amici” più idonei.
Uno degli episodi più eclatanti è stato commesso, infatti, in danno di un ex collaboratore, che aveva avuto l’ardire di richiedere, con un’azione legale, il pagamento di circa 20.000€ di provvigioni per l’attività svolta. Ai suoi danni è stato, quindi, organizzato un vero e proprio agguato per costringerlo a rinunciare all’azione legale. L’azione criminale è risultata essere particolarmente violenta, la vittima è stata, infatti, percossa, minacciata anche apponendole una corda al collo e privata della libertà personale.
Analoghe modalità mafiose sono state utilizzate, per costringere altre vittime ad assecondare le richieste dell’imprenditore, che si è avvalso della collaborazione di appartenenti alla ‘ndrangheta o alla criminalità comune.
Gli arrestati sono stati associati alla casa circondariale di Torino “Lorusso e Cotugno”.
Nell’operazione sono state impegnate numerose unità del Servizio Centrale Operativo, delle S.I.S.C.O. di Torino, Milano Brescia, Bologna e Genova, del Reparto Prevenzione Crimine di Torino.
Il procedimento penale è in fase di indagini preliminari con relativa vigente presunzione di innocenza per i soggetti indicati.
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