Ieri, dopo una complessa attività di indagine, la Polizia di Stato ha proceduto al fermo di D. O., responsabile di aver cagionato l’incendio che il 21 ottobre 2019 ha avvolto il tetto della Cavallerizza Reale di Torino, nell’area delle scuderie e dell’ex circolo del dopo lavoro. L’uomo è stato individuato dal Commissariato Centro di Genova durante un controllo, a seguito del quale è emerso che a suo carico sussisteva un rintraccio per l’esecuzione di un fermo disposto dalla Procura di Torino.
L’attività si inserisce nell’ambito dell’indagine avviata dal Commissariato Centro di Torino, coordinata dal Dott. Scafi della Procura di Torino all’indomani del rogo, nel corso della quale sono stati ascoltati alcuni occupanti dell’area c.d. Granai, già attenzionati in ragione di un’indagine della Procura della Repubblica di Torino avente ad oggetto il furto di energia elettrica (qualche giorno prima, personale del Commissariato aveva proceduto ad interrompere, su delega dell’Autorità Giudiziaria, alcuni allacci abusivi presenti nella struttura). Tra questi, anche il fermato che riferiva di essere senza fissa dimora e di pernottare all’interno della struttura da circa un paio di mesi. In merito all’incendio, l’uomo riferiva di essere estraneo ai fatti e di aver fatto rientro alla Cavallerizza alle ore 6:00 del mattino, dopo aver trascorso una notte ai Murazzi del Po.
Tale versione, però, è stata smentita dai filmati delle telecamere istallate da personale del Commissariato Centro di Torino, per un’attività d’indagine finalizzata a indagare su una probabile attività di spaccio nella Cavallerizza. Dalle registrazioni, infatti, si nota il D. O. dirigersi verso la porta della struttura della Cavallerizza nota come il Tempietto, versare il liquido di una bottiglia in vetro per poi tentare di appiccare il fuoco con un accendino, senza riuscirci. Dopo un paio di ore, l’uomo viene immortalato mentre si dirige nella zona dei c.d. Granai, muovendosi nell’oscurità mentre accende di tanto intanto delle fiammante. In seguito lo si vede allontanarsi precipitosamente da una porta dei Granai, quella dalla quale partiranno le fiamme del noto rogo.