La riforma del trasporto pubblico locale non è più rimandabile. È urgente ragionare con una visione prospettica per avviare una riorganizzazione radicale del tpl la cui ultima riorganizzazione risale al 1997.
È partita da questo la ministra Paola De Micheli nell’introdurre i lavori della riunione di oggi sul tpl con le Regioni, gli enti locali e le associazioni delle aziende del settore. Oltre al monitoraggio costante della domanda di mobilità in questa fase emergenziale e delle sue possibili oscillazioni tra le diverse regioni, l’analisi delle modalità di impiego delle risorse già stanziate, la politica degli orari delle singole città, a partire dalle scuole e dai luoghi del lavoro, la ministra ha lanciato un cronoprogramma per l’avvio della riforma del Trasporto pubblico locale.
Già dalla prossima settimana, si riunirà una commissione formata da rappresentanti tecnici e operativi del Mit, e composta anche da Anci, Upi, Conferenza delle Regioni, associazioni delle aziende del tpl, per avviare una discussione sulle linee guida per la definizione di un nuovo modello di trasporto locale in grado di affrontare la ripresa al termine dell’emergenza. Durante la riunione di oggi, è stato chiesto a tutti di indicare antro i prossimi giorni il nome di chi parteciperà al tavolo di riforma che dovrà fornire i primi risultati entro la fine del mese di marzo.
“Le risorse economiche, anche se importanti, non bastano se non interveniamo sui modelli organizzativi. Il mondo è cambiato da tempo, non solo con questa emergenza, e noi abbiamo una riforma del tpl ferma al 1997. È del tutto evidente che questo modello non può funzionare, ne’ in emergenza, ne’ al termine della pandemia. I 200 milioni anticipati per il 2021, 100 dei quali destinati ai servizi aggiuntivi, devono essere finalizzati alla riorganizzazione del sistema trasportistico. Se poi a questi seguono i 3 miliardi destinati alla sostituzione dei bus e gli 8 per l’implementazione dei sistemi di trasporto rapido di massa, è ancora più evidente quanto sia necessario non disperdere queste risorse bensì efficientarle e ottimizzarle” ha detto la ministra.