Trieste chiama…Roma risponde


(di John Blackeye) Il pomeriggio romano di metà ottobre questa volta è soleggiato ma molto ventilato e anche se qualcuno si aggira fra le migliaia di presenti con una maglietta a maniche corte, si deve aggiungere che questo pomeriggio è proprio freddo.
I romani, quelli che non si lasciano guidare dalla televisione, anche oggi hanno deciso di manifestare in difesa delle proprie libertà costituzionali e si sono presentati pacificamente in piazza della Bocca della Verità per poi confluire nel Circo Massimo.

Circo Massimo – Roma


Le stime fatte dalla Questura, dice l’Avv. Polacco che è l’organizzatore dell’evento, parlano di diecimila partecipanti ma tutti sappiamo che le televisioni parleranno di quattro gatti riuniti per un sit-int. Ormai la vomitevole propaganda del mainstream sta suonando un ritornello stonato che se da un lato ha mandato nel sonno profondo la stragrande maggioranza degli italiani, dall’altro lato viene ben in quadrato dal restante numero degli italiani che hanno capito cosa sia l’informazione nazionale in quest’ultimo periodo: immondizia.
Per suggellare l’atmosfera di “pacificazione sociale” che è tra gli obiettivi di questa manifestazione, le donne, solo le donne, sono invitate a prendere un fiore che è offerto dagli organizzatori e portarlo ai ragazzi della Polizia che a distanza di sicurezza stanno controllando dall’altra parte della strada che tutto vada per il verso giusto.

La gente continua a confluire alla spicciolata mentre il gruppo si va formando davanti ad un piccolo palco circondato da bandiere tricolore e da bandiere di associazioni presenti all’evento.
La colonna portante di questa manifestazione è la gente: gente comune. Non ci sono fazioni politiche ma a scendere in piazza, raccogliendo questa volta l’appello dell’Avvocato Polacco è la gente comune: famiglie, giovani, adulti.
Qualcuno tra la folla ha preparato qualche cartello di protesta fatto artigianalmente. Non c’è l’organizzazione professionale di quelli dei sindacati che distribuendo bandiere rosse fiammanti a tutti quelli che vanno a protestare per fare in realtà una scampagnata a Roma, ritengono di avere organizzato una protesta.

Qui tra la gente c’è il popolo che la scampagnata se la sarebbe risparmiata ma vuole mostrare al Governo la sua faccia arrabbiata e continuerà a farlo fino a quando il ricatto di Stato del Green Pass non sarà eliminato.
Nemmeno questo articolo vuole avere una posizione politica bensì un mero obiettivo di cronaca per dare voce a chi non trova posto tra i grandi telegiornali nazionali ma ci si pone una questione naturale: se il Green Pass fosse stato introdotto da qualche altro politico italiano, diciamo Berluscono o Salvini, la magistratura sarebbe rimasta a guardare come sta facendo adesso?

Sorgono seri dubbi e allo stesso tempo sorgono tante preoccupazioni perché se le Istituzioni di uno Stato sono tutte dalla stessa parte, per il popolo sono dolori.
I sindacati sono tra i primi a beccarsi una ondata di fischi: è incredibile infatti che stiano con il Governo, con questo Governo, dichiaratamente contro i lavoratori


Si alternano sul palco l’Avv. Polacco e poi alcuni medici che hanno rappresentato il profondo disagio che sta vivendo questa categoria di lavoratori soggetti a sospensioni continue che cadono  come una mannaia su tutti coloro che non vogliono piegarsi al ricatto del vaccino: o lo fai o non lavori…ma non ti posso obbligare a farlo. Questo in sintesi è il folle ritornello.

È intervenuta anche l’On. Cumial che ha parlato di una iniziativa in corso che vede alcuni politici occupare a oltranza la Sede della Regione Lazio per dimostrare di “esistere”.
Lo Stato che come un caterpillar aveva deciso di calpestare la libertà degli italiani anche oggi ha dovuto tirare un freno a mano a Roma e seppur le Televisioni non daranno spazio a queste iniziative di libertà, il mondo politico è consapevole che la gente sta uscendo dalle case, dai condomini, dagli uffici per andare ad urlare la propria rabbia in tutte le città d’Italia e per dire al Governo che non può toccare la sacrosanta libertà dei cittadini né il diritto al lavoro di nessuno.


In ragione di una pandemia che non esiste quasi più lo Stato sta sospendendo dal lavoro migliaia di sanitari e di insegnanti e da oggi procederà con la sospensione di tanti lavoratori pubblici e privati. Il resto dei lavoratori o si fa il vaccino o sacrifica stipendio e narici per un tmpone.
Il bombardamento mediatico ha rinsecchito il cervello della stragrande maggioranza degli italiani a cui non si può dire di essere stati ingannati in quanto diventano aggressivi. Di fatto lo Stato è contro i lavoratori e se fosse successo solo qualche anno fa, avremmo visto ondate di proteste con gli universitari e gli operai in testa ma l’azione capillare di disinformazione e di stordimento mediatico è stato studiato così bene e nei dettagli che gli italiani sono diventati succubi di un sistema che limita le libertà costituzionali.


La giornata è proseguita tra applausi e slogan ma vi è una forte consapevolezza nell’aria e cioè la gente sta scendendo per strada senza essere invitata a farlo dai sindacati. La gente continuerà a protestare fino a quando il Green pass non sarà eliminato dall’ordinamento italiano. Passata poi la pandemia sarà cura di onesti giudici cercare eventuali responsabilità sull’operato di chi, ritenendo di avere potere di vita e di morte, ha deciso di mettere le mani sulla libertà e sul diritto al lavoro di un intero popolo.

Oggi Trieste chiama e Roma risponde. Nessuna violenza ma tutti i presenti sono pronti a scendere in strada ogni giorno fino alle dimissioni di questo Governo.

Avv. Edoardo Polacco

Trieste chiama…Roma risponde