Otto agenti della polizia municipale di Roma sono di guardia sulla scalinata più famosa di Roma, Trinità dei Monti. Il motivo? Dal 5 luglio è diventato operativo il nuovo regolamento che prevede una multa fino a 250 euro per chi rimane seduto sulla scalinata nonostante gli avvisi di divieto. Sembra una delle tante scene della trasmissione “Scherzi a Parte”, invece è una “bruciante” realtà. I turisti increduli e spesso stizziti si alzano e lasciano l’area. Ora la scalinata è vuota e la si può apprezzare per tutta la sua “monca” bellezza perchè la forza emotiva della scalinata era anche il colore che esprimeva grazie ai turisti che ospitava “seduti” da tutto il mondo.
Non poteva mancare il commento di Vittorio Sgarbi: “Va bene la tutela del monumento, ovviamente il fatto che non si possa mangiare sui marmi, ma il divieto di sedersi è davvero eccessivo. Mi sembra un provvedimento di stampo fascista che il Comune sarà costretto a rivedere. Da che mondo è mondo il viaggiatore si siede sui gradini e si ferma ad ammirare il paesaggio“.
Per Claudio Pica, di Fiepet Conf esercenti: “questa è una norma assurda che penalizza e allontana i turisti“.
Il Messaggero, in un articolo di Mauro Evangelisti, riporta anche i commenti di alcuni turisti.
Beatriz, 25 anni, di Madrid, scuote la testa: «Che esagerazione. E non c’è un cartello che spieghi il divieto. A Roma ho fatto l’Erasmus e questa città ha problemi molto più gravi dei turisti sulla scalinata. Se uno siede educatamente che male c’è? Sarebbe più importante occuparsi di una città che ha rifiuti ovunque e con il trasporto pubblico che non funziona».
Ayu, 20 anni, graziosa ragazza indonesiana in vacanza con il fidanzato, è in posa seduta su un gradino avvolta in un abito a fiori: gli occhioni guardano nella camera dello smartphone, ma quasi si ribalta all’indietro per il fischio della vigilessa. Ayu si volta sorpresa. E chissà come si dice «ma che davero?» in indonesiano. Poi ritrova il sorriso asiatico: «Se è questa la regola, la rispetto. Volevo solo una foto».
Stesso destino per un’altra ragazza di Chicago, che si è appena seduta sui gradini mentre l’amica ha pronto l’iPhone. «Nessuno ci ha avvertito».
La sintesi migliore è di una ragazza di Cremona, Beatrice Perini: «Che delusione. Ero già stata a Roma e ricordavo quanto fosse bello sedersi sulla scalinata. Posso capire che a causa dei turisti maleducati il Comune di Roma abbia deciso divietare di sedersi. Però mi domando: come fa un turista a saperlo? Non c’è un cartello che lo spieghi».
Tra i commercianti di piazza di Spagna, però, prevale il consenso alla linea protezionista. Spiega David Sermoneta, dell’Associazione Piazza di Spagna-Trinità dei Monti, che finanzia anche i controlli da parte del gruppo dei Carabinieri in congedo: «II turismo di massa rischia di compromettere la bellezza di questa città, serviva un presidio».