“Triplicare le vaccinazioni giornaliere e ognuno aspetti il proprio turno”, così il commissario straordinario all’emergenza generale Figliuolo intende far arrivare il Paese all’immunità di gregge già a fine settembre vaccinando l’80 per cento degli italiani”. Il piano vaccinale nazionale secondo le previsioni dovrebbe terminare il 29 ottobre prossimo.
II Piano nazionale per la vaccinazione di massa è stato diffuso ieri da Palazzo Chigi, in campo ci saranno polizia di stato, vigili del fuoco, forze armate, guardia di finanza, le varie agenzie del ministero della Salute, protezione civile e croce rossa italiana. La struttura interforze e interagenzia del commissario straordinario si muoverà secondo tre linee operative, approvvigionamento e distribuzione, monitoraggio dei bisogni, capillarizzazione della somministrazione: “Un impulso sincrono e sinergico da parte di tutti gli attori lungo le tre linee operative consentirà di ottimizzare e velocizzare l’intero processo vaccinale”.
L’80% degli italiani sarà vaccinato entro fine settembre, arrivando a somministrare 500 mila dosi al giorno, triplicando le 170 mila dosi in media inoculate la scorsa settimana. Il piano vaccinale del super commissario Figliuolo non lascia spazi a dubbi e a dargli maggiore vigore ci saranno le fiale di Johnson&Johnson, 7,3 milioni di dosi nel secondo trimestre fino ad arrivare a 27 milioni complessive. Entro il 2022 e’ previsto l’arrivo in Italia, secondo i contratti stipulatI, di oltre 242 milioni di dosi. L’ammontare, aggiornato al 3 marzo scorso, comprende anche almeno 70 milioni di dosi di vaccini Sanofi e Curevac ancora in attesa di autorizzazione.
Il vaccino Usa Johnson&Johnson potrebbe garantire la svolta nella battaglia alla pandemia, e’ monodose e facile da conservare a basse temperature (3-4 gradi) e potrebbe compensare gli ulteriori tagli e ritardi di AstraZeneca nelle consegne. Insieme a 24,8 milioni di dosi di Pfizer e 4,6 milioni di Moderna il governo conta di lanciare ad aprile la vera campagna vaccinale di massa.
Infatti il piano vaccinale riporta: “Ad oggi sono state approvvigionate 7,9 milioni di dosi, che si raddoppieranno entro le prossime tre settimane. Entro la fine di giugno e’ previsto l’arrivo di altre 52 milioni di dosi circa, mentre ulteriori 84 milioni sono previsti prima dell’autunno“.
La speranza è però che le aziende onorino i contratti. L’1,5% delle dosi non verrà utilizzata e sarà conservata per fronteggiare emergenze in aree ad alto contagio, con l’impiego di rinforzi del Dipartimento di Protezione Civile e della Difesa, come il team congiunto già previsto per la Calabria, scrive l’Ansa.
Saranno rivisti anche i criteri di vaccinazione, partendo dalle categorie più fragili per poi passare agli over 70 e infine alle fasce più giovani.
La platea dei vaccinatori sarà corposa e coinvolgerà i medici di medicina generale (sino a 44 mila), ricorrendo agli odontoiatri (sino a 6o mila), impiegando i medici speclalizzandi (fino a 23 mila) e con l’ausilio anche dei medici del Coni. Nuove soluzioni digitali: “Verrà potenziata l’infologistica con l’adozione in tempi brevi di soluzioni informatiche per l’ampliamento delle funzioni sia della prenotazione che della somministrazione dei vaccini. A livello operativo è stato istituito un tavolo permanente per verificare quotidianamente l’andamento delle attività sul terreno. Al tavolo, coordinato dalla struttura commissariale, è prevista la partecipazione di Protezione civile, Regioni e Province autonome, con l’eventuale coinvolgimento di altri attori istituzionali e delle associazioni“.
Il commissario Figliuolo ha ricevuto anche la disponibilità anche di grandi aziende come Stellantis, Eni, Enel e Poste per vaccinare i dipendenti direttamente in sede. All’interno delle caserme la vaccinazione è già partita in maniera spedita a favore di militari e poliziotti. Le imprese saranno coinvolte anche sulla produzione delle fiale, la multinazionale Patheon Thermo Fisher ha firmato una lettera di intenti per la produzione di massa di un vaccino in Italia. Massimo riserbo su quale prodotto verrebbe realizzato nei due stabilimenti nel Lazio (Ferentino) o in Lombardia (Monza): potrebbe essere uno di quelli gia’ utilizzati in questi mesi per vaccinare in Italia, Pfizer o Moderna, oppure uno di quelli in via di approvazione a livello europeo, come Novavax e Curevac.