Donald Trump ha tenuto il suo atteso discorso al Congresso sullo Stato dell’Unione, segnando un momento cruciale della sua amministrazione. Per quasi un’ora e quaranta minuti, il presidente ha parlato di economia, politica estera, immigrazione e piani futuri per gli Stati Uniti, ricevendo applausi entusiasti dai repubblicani e contestazioni dai democratici.
Uno dei punti cardine del discorso è stato il ritorno alla politica economica protezionista. Trump ha annunciato l’introduzione di nuovi dazi del 25% su prodotti importati da Messico e Canada, ribadendo il principio dell’“America First” e sostenendo che questa mossa favorirà la crescita dell’industria nazionale. Ha inoltre promesso una riduzione delle tasse per i cittadini, affermando che il rilancio dell’economia dipende dal rafforzamento del mercato interno. L’approccio protezionista di Trump ha già diviso l’opinione pubblica, con alcuni economisti che temono possibili ritorsioni commerciali da parte degli alleati e paesi amici.
Sul fronte della politica estera, il presidente ha criticato l’entità degli aiuti statunitensi all’Ucraina, affermando che l’Europa deve assumersi una maggiore responsabilità nel finanziamento della guerra. Questo passaggio ha generato una reazione fredda tra i democratici, molti dei quali sostengono il supporto a Kiev come una necessità strategica. Trump ha poi sorpreso l’uditorio parlando dell’ambizioso obiettivo di piantare la bandiera americana su Marte, sottolineando la necessità di rinnovare il primato statunitense nella corsa allo spazio.
Il tema dell’immigrazione è stato affrontato con toni decisi. Trump ha elogiato le misure già adottate per rafforzare la sicurezza delle frontiere, affermando che la riduzione dei flussi migratori illegali è una delle priorità del suo governo. Ha inoltre dichiarato che il sistema attuale è “troppo permissivo” e ha promesso nuove iniziative per garantire che solo gli immigrati “meritevoli” possano entrare negli Stati Uniti. Anche su questo punto, il pubblico in aula è apparso diviso: mentre i repubblicani hanno accolto le sue parole con entusiasmo, molti democratici sono rimasti in silenzio o hanno espresso il loro dissenso.
Le reazioni al discorso sono state immediate e fortemente polarizzate. I repubblicani hanno applaudito ripetutamente, esultando per le promesse del presidente e rafforzando il loro sostegno alla sua leadership. Tra gli ospiti presenti c’era anche Elon Musk, la cui presenza ha suscitato un misto di applausi e fischi. Al contrario, diversi esponenti democratici hanno manifestato apertamente il loro dissenso. Alcuni hanno esibito cartelli con scritte come “No King” e “Save Medicaid”, mentre altri si sono voltati durante l’intervento o hanno lasciato l’aula in segno di protesta. Il deputato Al Green è stato addirittura allontanato dopo aver interrotto il discorso con urla di contestazione.
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