di Aniello Fasano
Il Presidente americano punta direttamente al “tesoro” ucraino per riprendere le spedizioni di armi, targate Usa. Durante una conferenza stampa nello studio ovale Trump ha chiesto di barattare gli aiuti militari con la consegna di ingenti quantitativi di terre rare prese direttamente dal sottosuolo ucraino. Nel dettaglio, Trump chiede che Kiev offra una “garanzia” sulle sue immense risorse minerarie, in cambio degli aiuti statunitensi nella guerra contro la Russia. “Stiamo cercando di trovare un accordo con l’Ucraina in base al quale loro porterebbero in garanzia le loro terre rare e altre cose in cambio di ciò che noi diamo loro. Stiamo dando soldi e risorse, l’Europa spende molto meno di noi. Dovrebbe pagare almeno quello che paghiamo noi, invece è indietro di miliardi di dollari“, ha detto Trump.
Il sottosuolo ucraino è ricco di terre rare e negli ultimi anni questi elementi hanno acquisito sempre maggiore importanza nei settori della tecnologia avanzata e delle energie rinnovabili, risultando fondamentali per la transizione energetica. L’Ucraina è potenzialmente uno dei primi 10 paesi per risorse minerarie, nel suo sottosuolo c’è il 5% del totale delle risorse planetarie. Prima dell’inizio della guerra, il Paese aveva creato circa ventimila depositi minerari. L’Ucraina è ricca di titanio, litio, berillio, manganese, gallio, uranio, zirconio, grafite, apatite, fluorite e nichel. Nonostante la guerra, il paese possiede le più grandi riserve di titanio in Europa (il 7% delle riserve mondiali), il titanio è fondamentale per l’industria militare, aerospaziale, medica, automobilistica e marittima.
Non si sono fatte attendere le reazioni della Russia con il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, che ha dichiarato che “se gli Stati Uniti vogliono fermare la guerra, non fornisca aiuti”. Peskov ha continuato affermando che “con la sua proposta di continuare a fornire aiuti all’Ucraina in cambio della consegna di terre rare, il presidente americano vuole instaurare un nuovo rapporto con Kiev su base commerciale”.
Trump ha aggiunto che “stiamo facendo progressi sulla guerra tra Russia e Ucraina, giorno dopo giorno. Già dopo l’11 febbraio Keith Kellogg, inviato speciale degli Stati Uniti per l’Ucraina, incontrerà il Presidente Volodymyr Zelensky a Kiev”. Il Ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che “non ci sarà alcuna tregua finché Putin crederà di vincere la guerra, ed è ciò che pensa ora. La pace sarà raggiunta solo quando Putin accetterà l’indipendenza dell’Ucraina“.
Nelle ipotesi negoziali avanzate da Washington per mettere fine alla guerra rientra anche la questione delle elezioni politiche in Ucraina, dal momento che il quinquennio del presidente Zelensky è scaduto lo scorso maggio. Kuleba ha affermato che “i candidati filorussi non hanno alcuna possibilità di vincere nelle elezioni ucraine, quindi la Russia sarà scontenta comunque. A Putin non piace Zelensky, ma se Trump crede che uno Zelensky rieletto o un altro presidente ucraino rinuncerà facilmente ai territori ucraini sta commettendo un errore“.
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