Lo speciale procuratore che indaga sul
Russiagate, Robert Mueller, ha puntato le indagini sugli affari del presidente Donald Trump all’indomani dell’avvertimento del presidente a Mueller affinche’
“non superi la linea rossa”.
Mueller sta indagando su acquisti di proprieta’ di Trump da parte di russi, sul concorso di Miss Universo a Mosca nel 2013, su uno sviluppo
immobiliare a Soho con partner di Mosca e sulla vendita, nel 2008, di una villa del miliardario in Florida a oligarchi russi. Nel frattempo il team legale di Trump sta cercando documenti e fatti per
screditare Mueller e delegittimare l’indagine sulle interferenze di Mosca nel processo elettorale Usa e sui legami del miliardario con il Cremlino. Nel mirino di Mueller, vi sono anche i legami tra Trump e la Deutsche Bank che gli avrebbe prestato milioni di dollari, come non avrebbe fatto a nessun altro perche’ il miliardario tende a non rispettare i contratti e a fare causa ai suoi creditori. Tra i misteri che circondano le sue finanze, oltre a potenziali conflitti d’interesse che potrebbero emergere dalla dichiarazione dei redditi, c’e’ proprio la questione dei debiti. Cio’ che interessa a Mueller non e’ tanto l’ammontare dei suoi debiti quanto piuttosto con chi e’ indebitato. Anche le commissioni congressuali che indagano sul Russiagate hanno chiesto informazioni alla banca tedesca che, fino a questo momento, si e’ rifiutata di fornirle. Mueller quindi avrebbe avviato contatti informali con la Deutsche Bank e potrebbe a breve emettere un mandato per obbligarla a fornire documenti e informazioni. Negli ultimi 20 anni, Trump avrebbe avuto oltre 4 miliardi di dollari in linee di credito e potenziali offerte di bond dalla banca tedesca, nonostante gli abbia fatto causa, nel 2008, quando era in ritardo nei pagamenti per la restituzione dei 640 milioni di dollari che gli erano stati prestati per costruire l’International Hotel e Tower di Chicago. Per evitare di versare alla banca i 40 milioni di dollari che aveva personalmente garantito, Trump ha accusato la Deutsche Bank di essere tra gli istituti “responsabili” della crisi economica chiedendole tre miliardi di dollari di danni. Ovviamente la banca fece un contro ricorso, definendo la richiesta del magnate “un classico di Trump”.
Alla fine trovarono un’intesa, a Trump venne concesso piu’ tempo per ripianare il debito e lui lo saldo’ ma sposto’ i suoi affari dalla divisione ‘real estate’ della banca a quella della gestione privata
perche’ piu’ propensi a fare affari con lui. Tra questi manager Rosemary Vrablic, che ha contribuito a far avere finanziamenti a Trump per 300 milioni negli ultimi 6 anni. I media americani vanno giù duri e mettono sotto i riflettori anche Ivanka. La figlia del
presidente sarebbe cliente di Deutsche Bank, cosi’ come il marito Jared Kushner e sua madre che avrebbero una linea di credito non garantita valutata fino a 25 milioni di dollari. Deutsche Bank vanta un “accordo di cooperazione con la Vnesheconombank, banca per lo sviluppo russa che fa capo al Cremlino e che e’ oggetto delle sanzioni Usa. L’amministratore delegato della Vnesheconombank e’ Serghei Gorkov, che Kushner aveva incontrato lo scorso dicembre.
Insomma Trump in casa e’ sotto attacco su tutti i fronti, sembra di rivivere il momento in cui Berlusconi, all’apice della sua carriera politica, veniva attaccato su tutti i fronti fino alla capitolazione.
di Massimiliano D’Elia
Foto The Vice