L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha duramente attaccato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, definendolo “un dittatore mai eletto” e “un comico mediocre” che è riuscito a ottenere centinaia di miliardi di dollari dagli Stati Uniti per una guerra “che non avrebbe mai vinto”. Trump ha inoltre accusato Zelensky di rifiutare nuove elezioni, di avere bassi indici di gradimento in Ucraina e di saper solo “suonare Biden come un violino”. Trump ha poi attaccato l’Unione Europea, definendola un fallimento. Le dichiarazioni sono arrivate dopo che Zelensky aveva criticato Trump, affermando che l’ex presidente americano “vive in uno spazio di disinformazione russa” e che “aiuta Putin a uscire dall’isolamento”. A queste parole si sono aggiunti gli elogi di Mosca a Trump e gli attacchi ironici contro Zelensky, con il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov che ha definito il presidente ucraino “un individuo patetico”. Vladimir Putin ha inoltre dichiarato che i colloqui di Riad “sono andati bene” e ha definito “fuori luogo” l’atteggiamento di Kiev.
La reazione del governo francese non si è fatta attendere: Parigi ha definito “incomprensibili” gli attacchi di Trump contro Zelensky, sottolineando di non capirne la logica. Anche il ministro degli Esteri ucraino Sybiha ha preso posizione, affermando che “nessuno può costringere l’Ucraina alla resa”.
Intanto, il primo ministro britannico Keir Starmer presenterà a Donald Trump, durante un incontro a Washington, un piano che prevede l’invio di circa 30.000 soldati europei in Ucraina per garantire l’eventuale rispetto di un accordo di cessate il fuoco mediato dagli Stati Uniti. Secondo quanto riportato dal Telegraph, il piano dettagliato illustrerà come queste truppe potrebbero essere schierate nelle città, nei porti e nei siti infrastrutturali critici lontani dalla linea del fronte. La missione, sotto comando europeo, punterà sul “monitoraggio tecnico” mediante droni, satelliti e aerei di sorveglianza per ottenere una visione completa della situazione. Inoltre, si prevede di inviare navi da pattugliamento nel Mar Nero per proteggere le rotte commerciali. La missione sarà supportata da una potenza di fuoco sufficiente per prevenire e respingere attacchi, riaprire lo spazio aereo ucraino e consentire la ripresa dei voli commerciali.
Nel frattempo, l’amministrazione Trump ha dichiarato l’intenzione di raggiungere un accordo sui minerali con l’Ucraina prima di valutare ulteriori aiuti militari o la mediazione di un cessate il fuoco con Mosca. Secondo quanto riferito dalla Reuters, l’Ucraina ha recentemente rifiutato una proposta dettagliata degli Stati Uniti che prevedeva la cessione del 50% dei minerali critici del Paese – tra cui grafite, uranio, titanio e litio – in cambio di un maggiore sostegno militare. Questi minerali, fondamentali per la produzione di batterie e altre tecnologie avanzate, sono ritenuti strategici per gli interessi americani. Fonti vicine al negoziato ritengono che il rifiuto dimostri la complessità di raggiungere un accordo in tempi rapidi.
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