Il Segretario alla Difesa Pete Hegseth ha emanato una nuova direttiva che vieta alle persone transgender di arruolarsi nelle forze armate statunitensi e sospende le cure di transizione di genere per il personale già in servizio. Il provvedimento, datato 7 febbraio, è stato reso pubblico nell’ambito di una causa contro l’ordine esecutivo di Donald Trump, emesso alla fine di gennaio, che limita l’accesso al servizio militare per il personale transgender.

La direttiva stabilisce che “con effetto immediato, tutte le nuove adesioni di individui con una storia di disforia di genere sono sospese” e che “tutte le procedure mediche programmate o pianificate per la transizione di genere sono sospese”. Il documento non chiarisce il futuro del personale transgender già in servizio, ma si rifà all’ordine esecutivo di Trump, che sostiene che “esprimere un’identità di genere diversa dal sesso biologico non soddisfa i rigorosi standard richiesti per il servizio militare”.

Negli ultimi anni, le politiche sul servizio militare transgender sono state oggetto di ripetute revisioni. Nel 2016, durante la presidenza di Barack Obama, il divieto di servizio per le persone transgender fu revocato, permettendo loro di arruolarsi apertamente. Tuttavia, con l’arrivo di Trump alla Casa Bianca, la politica è stata prima ritardata e poi completamente annullata nel 2019, dopo un lungo contenzioso giudiziario. Nel 2021, il presidente Joe Biden ha revocato le restrizioni di Trump, affermando che tutti gli americani qualificati dovrebbero avere il diritto di servire nelle forze armate.

Lloyd Austin, Segretario alla Difesa dell’amministrazione Biden, ha criticato le nuove restrizioni, affermando che “un esercito che esclude patrioti pronti a servire si indebolisce da solo”. La questione transgender ha acceso il dibattito politico negli Stati Uniti, con stati governati da democratici e repubblicani che adottano politiche opposte in materia di diritti e cure mediche per le persone transgender.

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