Donald Trump non andrà in carcere né subirà altre pene per la condanna penale legata al pagamento di denaro in nero a una pornostar, ha stabilito un giudice, pur precisando che l’inaugurazione del suo mandato presidenziale il 20 gennaio non cancellerà il verdetto della giuria.
Il giudice Juan Merchan ha emesso una sentenza di “scarcerazione incondizionata” per Trump, 78 anni, aggiungendo una condanna al suo casellario giudiziario e chiudendo un caso che ha pesato sulla sua campagna elettorale per riprendere la Casa Bianca. Trump sarà il primo presidente ad assumere l’incarico con una condanna penale per un reato.
Merchan ha spiegato di aver scelto di non infliggere carcere, multe o libertà vigilata a Trump poiché la Costituzione degli Stati Uniti protegge i presidenti da procedimenti penali durante il mandato. Tuttavia, ha sottolineato che tali protezioni “non riducono la gravità di un crimine né giustificano in alcun modo la sua commistione”. “Nonostante l’ampiezza straordinaria di queste protezioni, esse non danno il potere di cancellare i verdetti della giuria”, ha dichiarato Merchan.
Trump, che si è dichiarato innocente e ha promesso di appellarsi alla condanna, è intervenuto da remoto in aula prima della sentenza, apparendo su uno schermo con due bandiere americane sullo sfondo. Indossando una cravatta rossa a righe bianche, ha definito il caso “una terribile esperienza” e “un tentativo fallito di ostacolare la mia campagna per la rielezione”.
Durante il processo, durato sei settimane, Trump non ha testimoniato ma ha ripetutamente attaccato in pubblico il giudice Merchan e il procuratore distrettuale Alvin Bragg, definendo il caso una persecuzione politica. Il procuratore Joshua Steinglass ha invece accusato Trump di aver condotto una “campagna coordinata” per screditare la legittimità del caso e alimentare sfiducia verso le istituzioni giudiziarie.
Trump è libero di procedere con l’appello, un processo che potrebbe durare anni e svolgersi durante il suo mandato presidenziale di quattro anni. La Corte Suprema degli Stati Uniti aveva respinto all’ultimo momento una richiesta di Trump per bloccare l’udienza.
Il processo si è concentrato su 34 capi d’accusa per falsificazione di documenti aziendali legati al pagamento di 130.000 dollari alla pornostar Stormy Daniels, affinché mantenesse il silenzio su un presunto incontro sessuale con Trump prima delle elezioni del 2016. Nonostante la natura scabrosa delle accuse, i procuratori hanno sostenuto che il caso rappresentava un tentativo di corrompere l’elezione del 2016, che Trump aveva vinto contro Hillary Clinton.
Sebbene la condanna abbia sollevato dubbi sull’idoneità di Trump a ricoprire cariche pubbliche, lui ha sfruttato il caso per rafforzare il legame con la sua base, accusando gli oppositori di strumentalizzare il sistema giudiziario per danneggiare la sua campagna elettorale. Durante il processo, Trump è stato anche multato di 10.000 dollari per aver violato un ordine di silenzio imposto dal giudice.
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