Trump: voglio 500 miliardi in terre rare dall’Ucraina che un giorno potrebbe diventare anche russa

Continuano gli annunci ad effetto del presidente americano Donald Trump, sembra un fiume in piena: ogni giorno firma nuovi ordini esecutivi e lancia proposte limite per dirimere le questioni internazionali. Dalla riviera al posto di Gaza ai dazi “diffusi” ora parla di un’Ucraina russa, con la possibilità di estrarre dal sottosuolo di Kiev nella parte ad est, parzialmente occupata da Mosca, almeno un controvalore di 500miliardi in terre rare. Fino a che punto le parole del tycoon americano potranno davvero dare una svolta alle quesioni più calde a livello globale? E’ difficile stabilirlo, certo è che il fermento nelle cancellerie mondiali è evidente, così come all’interno della Nato e dell’Ue.

In una recente intervista a Fox News, il presidente americano Donald Trump ha dichiarato l’intenzione di ottenere dall’Ucraina una compensazione per gli aiuti forniti dagli Stati Uniti, stimati da lui tra 300 e 350 miliardi di dollari, rispetto ai circa 100 miliardi offerti dai paesi europei. Trump ha affermato: “Ho detto loro che voglio l’equivalente di 500 miliardi di dollari in terre rare, e hanno sostanzialmente accettato di farlo”. Ha aggiunto: “Dobbiamo ottenere qualcosa. Non possiamo continuare a pagare questi soldi”. 

Le terre rare sono un gruppo di 17 elementi chimici fondamentali per la produzione di tecnologie avanzate, tra cui smartphone, veicoli elettrici e sistemi di difesa. Nonostante il loro nome, non sono necessariamente rari, ma la loro estrazione e lavorazione sono complesse e concentrate in poche aree del mondo. L’Ucraina possiede significative riserve di questi minerali, rendendola un potenziale partner strategico per gli Stati Uniti in questo settore. 

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è mostrato aperto a un accordo che preveda lo scambio di risorse minerarie in cambio di ulteriori aiuti militari e sicurezza. Tuttavia, la realizzazione di tale accordo potrebbe incontrare ostacoli significativi, poiché molte delle risorse minerarie ucraine si trovano in aree attualmente occupate dalla Russia o minacciate dal conflitto, specialmente nell’est del paese. Esperti sottolineano che l’estrazione di questi minerali in zone di conflitto rappresenta una sfida logistica e di sicurezza considerevole. 

Inoltre, durante la stessa intervista, Trump ha lasciato aperta la possibilità che l’Ucraina possa diventare parte della Russia in futuro. Ha dichiarato: “Potrebbero fare un accordo, e potrebbero non farlo. Potrebbero essere russi un giorno, o potrebbero non esserlo”. 

Queste dichiarazioni hanno suscitato reazioni contrastanti a livello internazionale. Alcuni analisti vedono nella proposta di Trump un tentativo di riequilibrare gli impegni finanziari degli Stati Uniti, mentre altri esprimono preoccupazione per le implicazioni etiche e strategiche di richiedere compensazioni materiali a un paese in guerra. La questione delle terre rare è particolarmente delicata, data la loro importanza nelle catene di approvvigionamento globali e la crescente competizione internazionale per il loro controllo.

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