Il Mattino di Mantova ha riportato la notizia dell’esistenza di caschi refrigeranti, per permettere alle donne sottoposte a chemioterapia di mantenere i propri capelli, migliorando così la qualità di vita durante i trattamenti. I nuovi dispositivi Paxman, dal nome dell’azienda britannica che li ha sviluppati, sono stati donati all’Usi 6 dalle associazioni “Altre Parole” e “Insieme per Mano” grazie alle donazioni ricevute e alle iniziative del progetto “Io casco in piedi”. «L’eccellenza della sanità veneta», dice l’assessore regionale Manuela Lanzarin, «è riconosciuta a livello internazionale e non è solo alta tecnologia e alte professionalità, ma anche una rete di volontariato molto forte. Grazie quindi alle associazioni, perché contribuiscono a realizzare quell’umanizzazione delle cure che a noi sta particolarmente a cuore». I due caschi Paxman, del valore di 80 mila euro, sono dispositivi medici dotati di una piccola unità refrigerante che pompa un liquido a bassa temperatura attraverso una calotta isolante a contatto con il cuoio capelluto, di modo da prevenire o ridurre la perdita dei capelli delle pazienti sottoposte a chemioterapia citotossica. «Si tratta», il commentato del direttore generale dell’Usi 6 Euganea Domenico Scibetta, «di un presidio che ha un impatto fondamentale sull’autostima delle pazienti e sulla qualità delle cure oncologiche». Basti pensare che in Italia, sono 1’8% le donne malate di tumore che rifiutano la chemioterapia per il timore di perdere i capelli. Un’altra donazione è stata fatta al reparto di Pediatria, diretto da Rosanna Golin, da parte dell’associazione Rotary Cittadella Alta Padovana presieduta da Nancy Serena.
Si tratta di un manichino neonatale didattico per le emergenze, del valore di 3.500 euro, che verrà impiegato nella formazione e nell’aggiorna mento professionale del personale di Pediatria, specie per quanto riguarda le manovre di rianimazione neonatale. Infine, l’artista Roberto Zaniolo di Galliera Veneta ha donato all’ospedale di Cittadella un’icona raffigurante l’Arcangelo Michele, collocata all’ingresso della nuova portineria.
“L’Arcangelo Michele, condottiero e protettore contro il male, indossa», spiega Zaniolo, “una corazza bianca e colpisce con una lancia dorata il demone ai suoi piedi. Nello sfondo la Cittadella murata, la Villa Imperiale di Galliera Véneta, piante simboliche e i monti. L’Angelo colpisce l’obiettivo con meditata determinazione, osservata da un piccolo cardellino simbolo di pietà verso il Cristo incoronato di spine“.