Il grasso addominale, cioè quello su pancia e fianchi, è un fattore di rischio cancro per le donne in menopausa, più del peso corporeo complessivo. Questa la conclusione a cui è giunto uno studio danese presentato al congresso europeo di oncologia Esmo a Madrid. Secondo i ricercatori, quando si valuta il rischio cancro l’indice di massa corporea e la percentuale di grasso possono non essere misurazioni adeguate poichè non valutano la distribuzione della massa grassa. Mentre, “evitare l’obesità nella parte centrale del tronco può conferire la migliore protezione”, rileva lo studio. I ricercatori hanno preso in esame 5.855 donne, tutte attorno ai 70 anni, seguite per 12 anni. Tra queste si sono registrati 811 tumori solidi, mostrando che tra coloro con grasso addominale superiore alla media il tumore era più frequente. Mentre non ci sono differenze significative rispetto alla massa corporea in generale. Più nel dettaglio, sono risultati collegati al maggiore grasso addominale i tumori al polmone e quelli gastrointestinali. “Come è noto, con la transizione della menopausa si assiste a uno spostamento del grasso corporeo verso la zona addominale. Le donne vicine alla menopausa dovrebbero iniziare a stare attente al loro stile di vita”, sottolinea il capo dei ricercatori Maersk Staunstrup. Dallo studio è emerso che anche l’aumento di insulina, collegato ad un consumo eccessivo di carboidrati semplici (patata e riso), può portare a un accumulo di grasso specificamente viscerale e addominale. Secondo gli oncologi è importante quindi intervenire sulle pazienti obese: oltre alla perdita di grasso attraverso esercizio fisico e dieta, conclude lo studio, è però da “valutare anche il ruolo potenziale di un farmaco antidiabete, la metaformina, che può contenere gli effetti dell’insulina e contribuire alla prevenzione del cancro.