La marina tedesca facente parte del dispositivo navale della missione Irini di Eunavfor Med è stata costretta ad abbandonare l’intervento su una nave mercantile turca, sospettata di trasportare armi in Libia. Forti sono state le obiezioni sollevate da Ankara che contribuiscono ad inclinare sempre più le già fragili relazioni tra Turchia e Unione Europea.
(di Massimiliano D’Elia) Gli ufficiali della fregata tedesca Hamburg sono saliti a bordo della nave turca Roseline domenica scorsa a circa 200 km a nord dal porto libico di Bengasi. A quanto pare, si apprende dalle agenzie di stampa, il blocco del mercantile turco sarebbe avvenuto facendo intervenire elicotteri e corpi speciali tedeschi.
La fregata tedesca sotto la linea di comando della missione navale #Irini, secondo le dichiarazioni dell’Ue, è intervenuta nel pieno rispetto del mandato Onu per far rispettare l’embargo sulle armi verso la Libia. L’operazione è stata quindi interrotta per le vigorose proteste del governo turco. A riferirlo è stato il ministero della difesa tedesco: “La Turchia ha dichiarato di non aver acconsentito all’imbarco, pertanto è stato successivamente interrotto”.
Durante la frettolosa ricerca sul mercantile, comunque, non è stata trovato nessun tipo di armamento. L’incidente arriva in un momento in cui le relazioni tra Ue e Turchia sono molto deteriorate dopo le recenti attività esplorative del paese della mezza luna nel Mediterraneo orientale alla ricerca di idrocarburi. Zone che ricadono nelle acque territoriali di Grecia e Cipro.
“È importante che Irini mantenga il suo mandato. Il mandato è di far rispettare l’embargo sulle armi delle Nazioni Unite”, ha riferito in una nota l’Unione Europea.
Aspre sono state le critiche, dopo la vicenda della nave tedesca, verso Erdogan anche da parte del presidente francese Emmanuel Macron. Non dimentichiamo che tra Francia e Turchia è forte il risentimento dopo gli attacchi terroristici nel paese transalpino e la richiesta pubblica di Erdogan di boicottare prodotti commerciali francesi a seguito delle dichiarazioni francesi contro il mondo musulmano islamista.
Tuttavia il capo della politica estera dell’UE ha avvertito che la vicenda della nave tedesca e il mercantile turco potrebbe portare alla scelta di imporre sanzioni alla Turchia già il mese prossimo.
A rincarare la dose il ministero degli esteri tedesco: “Berlino ha preso “molto sul serio” l’incidente con il Roseline alla luce dei gravi sospetti che si nutrono sul contrabbando di armi verso la Libia. La Germania aveva chiarito a tutti i partecipanti al processo di pace libico che dovevano aderire all’embargo sulle armi. Questo vale anche per la Turchia”.
La Turchia, dal canto suo, ha contestato l’ispezione forzata sulla nave considerandola come “non autorizzata e pesante“, descrivendola come una violazione del diritto internazionale. Ankara ha pubblicato filmati che mostrano uomini armati in uniforme militare che guidano i membri dell’equipaggio con le mani dietro la testa sul ponte del mercantile. Gli ufficiali tedeschi, continua Ankara, avrebbero dovuto aspettare il permesso di salire a bordo della nave turca. Il ministero della Difesa tedesco ha insistito di aver chiesto il permesso, ma di non aver ricevuto alcuna risposta. Quando non c’è risposta, ha precisato la Difesa tedesca, entro quattro ore, questo silenzio è interpretato come “consenso tacito”.
Ankara, che ha fornito supporto militare e diplomatico al governo di Fayez al Serraj ha insistito che la Roseline trasportava vernice e aiuti umanitari. Il ministero degli Esteri turco ha accusato l’operazione Irini di aver cercato di “punire” il governo di Tripoli (aiutato dalla Turchia ndr) lasciando libere di navigare le spedizioni di armi dirette a forze fedeli a Khalifa Haftar. “Il doppio trattamento e il trattamento illegale applicato alle navi che trasportano merci dal nostro paese alla Libia è inaccettabile”, ha tuonato il governo turco.