Il primo luglio prossimo entra in vigore il green pass Covid dell’Ue, tutti i confini saranno aperti e liberi di essere transitati con il prezioso documento che certifica la vaccinazione (entrambi le dosi) effettuata e tante altre informazioni, tipo la negativita’ a un tampone o la guarigione dal virus. Dopo alcune frizioni tra Berlino e Lisbona sui viaggi, la Commissione Ue cerca di rimettere in riga i Ventisette richiamandoli al rispetto degli accordi. E intanto annuncia di aver identificato cinque terapie “promettenti” contro il Covid-19 che “potrebbero essere presto disponibili” in tutta l’Unione.
La decisione della Germania di vietare l’ingresso alle persone provenienti dal Portogallo, considerato un Paese dove la variante Delta e’ dominante, non e’ andata giu’ a Bruxelles, che non la vede “in linea” con quanto stabilito insieme agli stessi Stati membri nei mesi scorsi. Il malcontento e’ stato espresso nero su bianco in una missiva diretta a tutte le capitali, siglata dai commissari Didier Reynders, Thierry Breton e Stella Kyriakides. Urgente la richiesta: coordinare il prima possibile, preferibilmente entro giovedi’, tutte le misure per gli spostamenti sul territorio europeo garantendo la liberta’ di viaggiare, senza altri intoppi. Il green pass, annuncia Bruxelles, potrà essere usato anche per riaprire in modo “graduale” a festival, mostre e teatri. Intanto si registra che sono venti gli Stati membri che hanno gia’ messo in piedi il sistema digitale connettendosi alla piattaforma Ue e iniziando a distribuire i pass. All’appello pero’ mancano ancora Cipro, Ungheria, Malta, Irlanda, Paesi Bassi, Romania e Svezia.
La variante Delta potrebbe far cambiare i piani. Le ultime indicazioni segnalano che il ceppo indiano si sta diffondendo sempre piu’ nel Vecchio Continente, alimentando il 20% dei casi diagnosticati in Francia e ormai il 99% di quelli nel Regno Unito. Anche per questo gli europei in viaggio, se vorranno evitare sorprese, dovranno comunque tenere sempre d’occhio le mappe settimanali del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) sui livelli di contagio nelle varie regioni, e la piattaforma Re-Open Eu, che contiene tutte le informazioni aggiornate sulle varie misure nazionali. Se per ora l’effetto barriera dei vaccini sembra reggere, con Moderna che ha rilevato una scarsa riduzione dell’efficacia del suo immunizzante davanti alla variante indiana, Bruxelles confida anche nelle prime cure del virus. Fin qui, quattro dei cinque trattamenti individuati sono anticorpi monoclonali in revisione in tempo reale da parte dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema), mentre un altro e’ un immuno-soppressore gia’ autorizzato per pazienti non-Covid. Ci si augura che le cure siano pronte già in autunno per contrastare una prevedibile nuova ondata di contagi per via della variante Delta.