Washington, secondo il NYT, è pronta a fornire, in via indiretta, carri armati all’Ucraina. Sarebbero già in corso i contatti per favorire quello che viene definito un trasferimento di armi perché non si tratta di sistemi americani.
Gli Stati Uniti, infatti, faranno la spesa nello sterminato mercato dell’Est Europa, dove possono trovare materiale compatibile con quello già in possesso degli ucraini. Dalla Polonia potrebbero arrivare i carri armati T-72 di progettazione sovietica e i Pt- 91. Gli slovacchi si sono impegnati ad inviare i sistemi anti-aerei S-300, ma prima vogliono in cambio i Patriot. Dalla Bulgaria, Romania, Repubblica Ceca e Slovacchia potrebbero arrivare altri tanker T72, ma anche cannoni e munizioni.
L’Australia ha, invece, annunciato che metterà a disposizione dei blindo Bushmaster che dovrebbero essere di qualità superiore, mentre Londra spedirà mezzi analoghi e artiglieria semovente As-90 Braveheart. Ma il vero salto di qualità, nell’attuale controffensiva di Kiev, è stata data dalla fornitura dei missili britannici STARStreak. Sono armi a corto raggio (portata massima di 7 chilometri) che possono essere lanciate da dispositivi a spalla, tripodi, lanciatori multipli e veicoli. Sono a triplice testata (molto difficile da ingannare con contromisure come i flares) progettati principalmente per distruggere aerei, elicotteri e droni, ma possono essere efficaci anche contro i veicoli a terra. La loro caratteristica principale è la velocità estrema, compresa tra Mach 3 e Mach 4.
Missili STARStreak
Per l’esercito britannico, i Royal Marines e numerosi clienti della difesa globale, il missile ad alta velocità STARStreak Short Range Air Defense (SHORAD) di Thales è una capacità difensiva che crea molta deterrenza.
STARStreak è un sistema di difesa aerea a corto raggio, portatile, prodotto da Thales nel Regno Unito ed è ottimizzato per fornire difesa contro le minacce aeree, inclusi i velivoli Fighter Ground Attack ad ala fissa e gli elicotteri d’attacco.
I sistemi d’arma remoti multi-missione STARStreak possono essere montati su veicoli corazzati o protetti per la mobilità per supportare le manovre a livello di divisione, brigata e gruppo tattico o possono essere schierati in entrambe le configurazioni a spalla (SL) e con lanciatore multiplo leggero (LML) adatte per le forze di assalto.
Le ultimissime dal campo di battaglia
La Gran Bretagna pensa ad una fornitura a Kiev di armi antinave per proteggere le citta’ costiere. Mentre la guerra va avanti, per gli ucraini sono maturi i tempi di un incontro in Turchia tra Zelensky e Putin.
Il presidente ucraino: “Vogliono conquistare il Donbass e il Sud”.
Intelligence Gb: sospetti su Mosca per le mine nel Mar Nero, le forze navali russe mantengono il blocco delle coste ma uno sbarco anfibio avrebbe molte incognite.
“Sul territorio degli oblast di Donetsk e Lugansk, nel Donbass l’Ucraina “ha respinto sei attacchi nemici, distrutto quattro carri armati, sei unita’ di veicoli blindati e sette unita’ di veicoli nemici”. Lo affermano i vertici militari ucraini in un post su Facebook, riportato da Bbc.
Kuleba: “l’Italia mandi più armi”
“Noi ci aspettiamo dall’Italia le armi necessarie a difenderci e siamo felici si sia assunta il ruolo di Paese guida nello sforzo di farci entrare in Europa come membro a pieno titolo”: ad affermarlo e’ il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, in un’intervista al Corriere della Sera in cui ha avvertito che “siamo nel mezzo della guerra, il peggio deve ancora venire“. “L’Ucraina ha vinto la battaglia di Kiev, ma quella per il Donbass e nel Sud sta per cominciare e sara’ terribile, devastante, lo prova tra l’altro lo scempio di Mariupol“, ha spiegato, “noi siamo pronti, non ci tireremo indietro e speriamo nel vostro sostegno”. Per il capo della diplomazia di Kiev la scelta italiana di farsi garante della sicurezza ucraina “negli assetti eventualmente nati dal processo di pace e’ un segno di grande amicizia e serieta‘”. “Sappiamo che in Italia ci sono forze vicine a Putin: vorrei dire che cio’ e’ immorale, illegale e politicamente perdente“, ha aggiunto, “chi sta con Putin sostiene i crimini di guerra. Sulla questione garanzie, vorrei comunque rassicurare gli italiani: si possono trovare modi per cui le garanzie non comportano automaticamente il vostro coinvolgimento bellico diretto“. Parlando di una possibile visita di Papa Francesco in Ucraina, Kuleba ha espresso una certezza: “Come cristiano credo fermamente che Dio apprezzerebbe grandemente la visita del Papa a Kiev e noi lo accoglieremmo a braccia aperte”. “Qui tanti cristiani muoiono, anche tanti cattolici che combattono al nostro fianco, e lui certo potrebbe portare loro conforto”, ha aggiunto. La visita del Pontefice “la stavamo preparando da ben prima dello scoppio della guerra il 24 febbraio e adesso diventa anche molto piu’ importante”.