Il ministero della Difesa russo ha annunciato che in un’operazione speciale in Ucraina è stato usato un missile balistico ipersonico Kinzhal.
Come ha riferito il portavoce del ministero della Difesa russo, il generale di brigata Igor Konashenkov, l’operazione è avvenuta ieri e ha visto l’impiego di “missili Kinzhal” che “hanno distrutto un ampio deposito sotterraneo con missili e munizioni aeree delle truppe ucraine nel villaggio di Delyatyn, nella regione di Ivano-Frankivsk”.
Secondo la Ria Novosti, e’ la prima volta che simili missili balistici ipersonici vengono usati nel conflitto in Ucraina.
TECNOLOGIA IPERSONICA
Il generale Pasquale Preziosa, già capo dell’Aeronautica Militare italiana ed oggi presidente dell’Osservatorio sulla Sicurezza di Eurispes, ad aprile scorso ha trattato su formiche.net questa nuova e, per certi versi, disarmante tecnologia.
Cina e Russia, scrive Preziosa, hanno evidenziato capacità superiori agli Stati Uniti per dotare di tecnologia ipersonica il settore nucleare. L’ipersonico asiatico scardina i precedenti equilibri di forza a favore della Cina e della Russia. Durante il “presidential address to the federal assembly”, il presidente Vladimir Putin ha affermato che “nel 2024 il 76% delle forze militari convenzionali sarà equipaggiata con i nuovi armamenti, mentre l’88% degli armamenti nucleari sarà ammodernata entro il 2021”.
Sono già schierati i missili intercontinentali con capacità ipersoniche Avangard (HGV- Hypersonic Glide Vehicle) e i sistemi di combattimento basati sul Laser “Peresvet” per l’Air defense e Missile defense. Saranno operativi entro il 2022 i super-heavy missili intercontinentali balistici, Sarmat, in grado di eludere le difese Abm statunitensi e capaci di trasportare fino a 24 testate HGV. Il numero dei velivoli da combattimento equipaggiati con missili ipersonici Kinzhal (duemila chilometri di gittata, con velocità fino a Mach 10) aumenterà, come pure lo schieramento dei missili da crociera Kalibr (subsonici-supersonici) sulle navi da combattimento. Il missile ipersonico Zircon (mille chilometri, Mach 8-9) antinave (invisibile ai radar) entrerà in servizio prossimamente.
La Russia ha sviluppato per i sottomarini un più moderno sistema di grandi siluri da combattimento Poseidon (“tsunami apocalypse torpedo”) in grado di colpire obiettivi costieri con armamento termonucleare (2 Megaton) e il sistema denominato Burevestnik (Petrel), missile da crociera a propulsione nucleare. La Russia ha tenuto a ribadire che ha raggiunto livelli di sicurezza nazionale molto alti, mai raggiunti prima.
La Cina ha già fatto i primi test sui velivoli ipersonici. Nel deserto del Gobi ha terminato da tempo le prove per il velivolo “Jiageng 1”, sviluppato dalla Xiamen University dopo studi e progettazioni durati dieci anni; ha adottato il disegno “wave-rider”, simile al progetto Usa Boeing X-51 (Mach 5.1, pari a 5.400 Km/h) e l’anno scorso l’Università di Pechino ha già provato nella galleria del vento un “I-Plane” per velocità fino a Mach 7.
Negli Stati Uniti, Raytheon sta sviluppando nuovi missili ipersonici con il concetto Hypersonic Air-Breathing Weapon insieme all’Air Force e alla Darpa. I Paesi europei non hanno investito a sufficienza nella ricerca tecnologica ipersonica e sono alla ricerca di possibili rimedi.
In attesa di mettere a punto le nuove tecnologie e armamenti allo stato dell’arte per bilanciare la prevalenza ipersonica della Russia e della Cina, gli Stati Uniti stanno sviluppando la “Integrated Deterrence” per la mitigazione dei rischi per la sicurezza nazionale.
Il quadro geopolitico odierno è molto cambiato, decisamente più complesso. Gli Stati Uniti, e quindi la Nato, hanno perso terreno nel campo della deterrenza in esito alle nuove capacità ipersoniche raggiunte sia dalla Russia, sia dalla Cina. L’Europa, di conseguenza, come gli Usa, non potrà più godere dei livelli di sicurezza precedenti. Il gap ipersonico occidentale e la nuova corsa agli armamenti si riflette negativamente sui livelli di sicurezza e difesa degli Usa e, conseguentemente, dell’Europa. Gli Stati Uniti hanno perso infatti l’alto livello di deterrenza che gli avevano consentito di esercitare la “dominance” nel passato e conseguentemente la Nato mostra già i segni del suo indebolimento. Il recupero del gap militare è complesso sotto il profilo tecnologico e costoso per la parte finanziaria. La Nato, e quindi gli Usa, devono oggi lavorare per recuperare il gap tecnologico e ripristinare una credibile deterrenza per ripristinare i livelli precedenti di sicurezza nazionale.
L’Europa può fare molto con la Pesco, la cooperazione strutturata permanente, rinegoziando il rapporto transatlantico su nuove basi, inteso a rafforzare il ruolo dell’Occidente in competizione, ma anche in cooperazione con quello asiatico. Le nuove basi negoziali contribuirebbero ad abbassare i livelli di instabilità del quadro geopolitico odierno, mitigando al ribasso i livelli di rischio di una trasformazione traumatica degli instabili equilibri mondiali.
Usa e Cina tentano un invano avvicinamento
Il presidente Usa, Joe Biden, e il presidente cinese, Xi Jinping, hanno avuto due ore di conversazione “diretta, sostanziale e dettagliata” dedicata in larga parte all’invasione russa dell’Ucraina e alle sue implicazioni “per le relazioni sino-americane e l’ordine internazionale“. Lo ha riferito un alto funzionario della Casa Bianca in un briefing con la stampa.
Biden “ha condiviso con Xi un esame dettagliato di come le cose si siano sviluppate fino a questo punto, la sua valutazione della situazione attuale e il suo sostegno a una soluzione diplomatica delle crisi”, ha riferito ancora il funzionario.
“Il presidente ha descritto la nostra valutazione delle azioni di Putin e dei suoi errori di calcolo. Ha anche descritto l’unità degli Stati Uniti e dei loro alleati e partner, il coordinamento senza precedenti con i nostri partner europei, Nato e indopacifici e la schiacciante unità globale nella condanna dell’invasione russa dell’Ucraina, nonché nel sostegno per l’Ucraina”, ha aggiunto il funzionario.
“Il presidente Biden ha chiarito le implicazioni e le conseguenze di un eventuale supporto materiale cinese alla Russia mentre persegue la sua brutale guerra in Ucraina, non solo per le relazioni della Cina con gli Stati Uniti, ma per il resto del mondo”.
Biden, dice ancora il funzionario, “ha sottolineato le preoccupazioni che la Russia stia diffondendo disinformazione sulle armi biologiche in Ucraina come pretesto per un’operazione false flag”.
A Mikolayiv, nel Sud Ovest, riferisce la Bbc, un attacco missilistico russo ha colpito alcune caserme uccidendo almeno 45 militari ucraini. La città subisce da settimane intensi bombardamenti dopo che le forze russe avevano cercato invano di aggirarla a Nord per puntare direttamente su Odessa.
Nell’altro grande porto meridionale, Mariupol, stremata dall’assedio, i combattimenti hanno raggiunto il centro della città, mentre i servizi di emergenza sono al lavoro per salvare le centinaia di persone che sarebbero intrappolate sotto le macerie di un teatro bombardato sono stati nuovamente ostacolati dai bombardamenti russi.