(di Andrea Pinto) Siamo quasi ad un anno dal conflitto che è scoppiato in Ucraina per via dell’invasione russa. Un conflitto che sta mettendo a dura prova la tenuta dell’economia mondiale per una serie di fattori, uno fra tutti l’approvviggionamento energetico dei Paesi maggiormente dipendenti dal gas e petrolio russo. Una guerra lunga, logorante ed apparentemente senza una fine prevedibile che ha messo in discussione anche l’autorevolezza delle Nazioni Unite, in virtù di norme non più attuali perchè risalenti ad una visione, successiva alla seconda guerra mondiale. Il conflitto in corso porterà inesorabilmete alla nascita di un nuovo ordine multilaterale, dove Cina e Russia vorranno assurgere a rango di superpotenza per contrapporsi al dominio globale americano. Per approfondire tematiche e cercare di rispondere ad interrogativi che studiosi ed analisti internazionali si pongono dall’inizio del conflitto, abbiamo intervistato il generale Pasquale Preziosa, già capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare ed oggi Presidente dell’Osservatorio Sicurezza di Eurispes e Prof. Sicurezza degli spazi- Università Cusano di Roma.
Generale, la caduta dell’elicottero ucraino con il ministro degli Interni a bordo e altre personalità può essere dovuta ad un sabotaggio?
“È normale il sospetto in tempo di guerra o di “speciale operazione” che la caduta dell’aeromobile possa esser stata causata da un sabotaggio, purtroppo, come in tutti i casi di incidenti è necessario aspettare gli esiti dell’inchiesta avviata sulla caduta dell’aeromobile. Di solito, le cause degli incidenti di volo possono essere tecniche, professionali o accidentali. Il Super Puma sul quale volavano il ministro degli Interni Monastyrskyi, il vice Yenin e il Segretario di Stato Lubkovych e altri membri nonché l’equipaggio era diretto nell’area di Kharkiv e l’incidente è avvenuto nella periferia est di Kijv in località Brovary, si presume pochi minuti dopo il decollo. L’elicottero era carico di carburante in quanto ha sviluppato un grosso incendio dopo la caduta. Le condizioni metereologiche nell’area non erano buone con bassa visibilità dovuta a foschia/nebbia. Le indagini potranno acclarare la causa dell’incidente ma non è detto che poi possano essere di dominio pubblico vista la feroce conflittualità in corso“.
Ci sono le premesse per una fine delle ostilità?
“Al momento non ci sono indicatori che possano far presagire la fine della guerra nel prossimo futuro, tra non molto inizierà il secondo ciclo operativo con le operazioni offensive da parte russa. Vedremo quali saranno gli obiettivi stabiliti dalla Russia e le modalità di esecuzione delle operazioni militari. Putin ha ribadito gli stessi obiettivi elencati nell’”ultimatum” inviato alla NATO nel dicembre del 2021. Gli indicatori attuali evidenziano che vi sarà un aumento del livello di violenza tra le due parti con possibile coinvolgimento anche della Bielorussia nel conflitto. La Russia sta innalzando di molto i livelli di mobilitazione dagli iniziali 300.000 soldati prima dichiarati. Anche l’industria bellica russa sta operando a livelli molto elevati e Putin ha sottolineato nella sua visita a San Pietroburgo l’importanza delle attività industriali militari per la vittoria nelle operazioni militari in corsa.[1] Con queste premesse la Russia avrà una disponibilità di truppe superiori a quelle ucraine e una logistica di supporto che si può ipotizzare sufficiente per le operazioni. Per le truppe e la popolazione, Putin ha richiamato l’unità e la solidarietà dei russi e in generale della popolazione della Federazione russa. Gli ucraini sono già pienamente mobilitati ma le dimensioni della popolazione è meno di un quarto circa rispetto a quella russa (44mil/143 mil circa). Gli ucraini confidano nella sufficienza delle armi e aiuti finanziari inviati dall’occidente. Con queste premesse bisogna attendere la fine del secondo ciclo operativo per verificare le possibilità di accordo tra le parti”.
Quali sono le basi per un accordo di pace?
“Secondo il Segretario Generale dell’Onu, Antònio Guterres le basi per un accordo di pace sono prevalentemente due, il rispetto del diritto internazionale e il rispetto della integrità territoriale. L’Ucraina e l’Occidente sostengono l’ONU e le regole fino a ieri condivise da tutti i Paesi. Purtroppo, il coinvolgimento della Russia, componente del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, nella guerra contro l’Ucraina ne ha di fatto bloccato il suo funzionamento. La Russia, per contro, ha ribadito più volte che l’Ucraina non potrà far parte della NATO e dovrà essere demilitarizzata e denazificata inoltre la NATO dovrà arretrare sulle posizioni del 1997, Putin ha ribadito che per la Russia “victory.. is inevitable”. (Tass.com, 19 genn. 2019).
Zelensky, dal canto suo, ha sostenuto che i russi saranno cacciati dai territori ucraini illegalmente occupati e annessi alla federazione russa.
I due Leader sono su posizioni opposte pronti allo scontro fino alle sue massime conseguenze.
Anche Biden nel discorso sullo Stato dell’Unione del 2022 ha affermato che ““when dictators do not pay a price for their aggression, they cause more chaos. They keep moving. And the costs and threats to America and the world keep rising.”
Al momento non vi sono solide iniziative internazionali per promuovere un tavolo di pace tra i due Paesi”.
Il cambio del Comandante russo del teatro operativo cosa significa in termini reali?
“La Russia, per prassi, ha sempre cambiato i comandanti di teatro quando questi non raggiungevano gli obiettivi assegnati. Anche durante la Guerra contro la Finlandia, nel periodo della Seconda guerra mondiale, operò allo stesso modo. L’ultimo cambio fatto con l’affidamento al Gen. Gerasimov, Capo di Stato Maggiore della Difesa della Federazione, delle operazioni del teatro operativo in Ucraina appare peculiare sia per le piccole dimensioni del teatro sia per il principio di suddivisione delle responsabilità; in occidente il Comandante di teatro è una autorità diversa dal Capo di Stato Maggiore della Difesa.
Il Gen. Gerasimov è colui che ora deciderà tutto fino all’impiego delle unità e non vi potranno essere più capri espiatori. Questo cambio, quindi, è la testimonianza della determinazione di Putin di raggiungere gli obiettivi dichiarati, per contro è anche la riprova di una carente formazione e affidabilità degli alti gradi militari russi”.
L’Occidente cosa sta rischiando in questa conflittualità tra l’Ucraina e la Russia?
“L’Occidente è il centro politico dell’attuale conflittualità anche se ha dichiarato che non vuole alcun conflitto NATO-Russia. La Russia ha dichiarato che vuole un differente ordine mondiale non guidato dagli USA, vuole essere riconosciuta come potenza internazionale e in tal senso ha stretto rapporti con la Cina che ha fino a questo momento sostenuto le posizioni russe.
Gli USA hanno dichiarato che questa “operazione speciale” è una conflittualità di tipo politico tra l’autarchia e la democrazia.
Von der Leyen ha affermato che “Putin ha fatto di tutto per mettere l’Europa in ginocchio, ma ha fallito”. “La Russia deve pagare per i suoi orribili crimini, incluso quello di un’aggressione contro uno Stato sovrano“, ha proposto l’istituzione di un Tribunale Speciale, sostenuto dalle Nazioni Unite, per indagare e perseguire quelli che considera crimini perpetuati dai russi.”
L’Europa sta soffrendo in tutti i settori della Sicurezza Europea (fisica, valoriale ed economica) per la distruzione dell’architettura di sicurezza costruita prima con la fine della Seconda guerra mondiale e modificata poi a valle della caduta del Muro di Berlino; l’Europa negli oltre 70 anni di pace in Europa non ha saputo costruire una sua “Autonomia Strategica”[2], non è andata oltre il “Mercato Unico”.
A valle della conflittualità in corso, l’Ucraina patirà le maggiori distruzioni e l’Europa pagherà un alto prezzo per l’instabilità creata dall’attacco russo all’Ucraina.
La Cina e gli USA invece stanno cercando di individuare una nuova via per non scontrarsi sul problema di Taiwan[3] e il ministero degli esteri cinese ha affermato che “Pechino sta pianificando il viaggio di Antony Blinken in Cina, ma nessuna data è stata ancora confermata. Wang ha dichiarato che la Cina valorizza le relazioni con Washington a patto che queste si svolgano in conformità ai principi di “rispetto reciproco”, “coesistenza pacifica” e “cooperazione vantaggiosa per tutti”.
Il livello della conflittualità sarà più elevato nel secondo ciclo operativo 2023 che potrebbe non essere esaustivo per il termine delle ostilità in corso in quanto tutti i leader coinvolti nel conflitto hanno le prossime scadenze elettorali nel 2024 (Russia, Stati Uniti, Ucraina e Taiwan) e ciò influenzerà la guerra nei prossimi mesi.
Probabilmente, i lineamenti per il nuovo ordine mondiale potranno prendere il via a valle dei processi elettorali del 2024″.
[1] Tass.com-19 genn.2023- Putin praises defense industry-“ President Vladimir Putin met with workers at St. Petersburg’s Obukhov Plant on Wednesday and highlighted the importance of the military-industrial complex’s activities as one of the grounds for victory in the military operation. Russia’s arms production rates will continue accelerating throughout the year, Vedomosti writes.”
[2] Tgcom24.mediaset.it-18 genn. 2023-Ue, Borrell:”L’Europa non vuole un singolo esercito”
[3] China-files-18 genn 2023- In Cina e asia, Davos:”La Cina non tornerà all’economia pianificata”.