Secondo una società di sicurezza informatica e l’Unione europea la Russia “avrebbe preparato la strada” per il sequestro delle navi della marina ucraina, lanciando un’importante attacco informatico ai siti governativi e di disinformazione verso l’opinione pubblica.
Una società privata di sicurezza informatica ha affermato che Mosca avrebbe lanciato una serie di attacchi informatici contro server governativi ucraini, che miravano a raccogliere informazioni utili per la cattura delle navi. Anche il commissario per la sicurezza dell’Unione europea ha affermato che il Cremlino ha lanciato un’elaborata “campagna di disinformazione” con lo scopo di “ammorbidire l’opinione pubblica” prima di impadronirsi delle navi ucraine.
La società di sicurezza informatica americana Stealthcare ha dichiarato, questa settimana, che gli attacchi informatici sono stati effettuati da Carbanak e dal Gruppo Gamaredon, due entità hacker che si ritiene siano sponsorizzate dai servizi di intelligence russi.
Secondo Stealthcare la prima ondata di attacchi, avvenuta nell’ottobre di quest’anno, si è incentrata su una campagna di phishing indirizzata a agenzie governative in Ucraina e in altri paesi dell’Europa orientale. Le vittime di questi attacchi avevano “informazioni importanti” nei loro computer che sarebbero state prelevate dagli hacker.
A novembre, un’altro attacco ha insidiato le porte di servizio dei server dei computer appartenenti alle agenzie governative ucraine, pochi giorni prima della crisi dello Stretto di Kerch. I due attacchi, ha detto la società Stealthcare, hanno fornito agli hacker informazioni che sarebbero state molto rilevanti nella pianificazione della crisi navale del 25 novembre. La compagnia ha aggiunto che “non c’è alcun dubbio che gli attacchi siano stati una ricognizione del Cremlino per pianificare la crisi dello Stretto di Kerch”.
Nel frattempo, lunedì Julian King, un diplomatico britannico che è attualmente il commissario europeo per l’Unione di sicurezza, ha affermato che la Russia “ha aperto la strada alla crisi dello stretto di Kerch” attraverso una sistematica campagna di fake news che “è durata più di un anno”. La campagna, ha detto King, includeva l’uso dei social media per diffondere false voci, come affermazioni che il governo ucraino avesse infettato il Mar Nero con batteri che causano il colera. Un’altro rapporto dei media russi avrebbe affermato che Kiev aveva cercato di trasportare segretamente un dispositivo nucleare nella Crimea annessa alla Russia attraverso lo Stretto di Kerch. Il commissario per la sicurezza dell’UE ha aggiunto che le piattaforme di social media e i motori di ricerca online come Google hanno la responsabilità di identificare e chiudere account falsi che diffondono fake news in rete”.