La decisione di ritirare le truppe della Federazione Russa dal Donbass, l’area orientale dell’Ucraina, è già stata presa e dovrà entrare in vigore. Lo ha dichiarato il viceministro per i Territori temporaneamente occupati dell’Ucraina Juri Hrijmcha, all’emittente “5 Channel” commentando i risultati della riunione tra il rappresentante speciale degli Stati Uniti per l’Ucraina Kurt Volker e il consigliere del presidente russo Vladislav Surkov. “Penso che la decisione sul Donbass sia già stata presa: dovranno ritirarsi. L’unica cosa che discuteremo oggi è il modo in cui si ritireranno e in quali termini”, ha detto Hrymchak. Data la scarsità dei commenti rilasciati sinora, solo dopo l’arrivo di Volker a Kiev sarà possibile comprendere l’andamento della riunione. Surkov, tuttavia, ha espresso un
parere positivo sul suo incontro con il rappresentante speciale Usa. Secondo il consigliere presidenziale russo, la
riunione è stata “utile e costruttiva”. “Siamo d’accordo sul fatto che la situazione attuale nel sud est dell’Ucraina
non può essere considerata soddisfacente da entrambe le parti in conflitto e dalle forze esterne che stanno mediando una soluzione. La discussione è stata reciprocamente rispettosa, interessata, onesta e seria, senza allusioni e pregiudizi. L’impegno per il rispetto degli accordi di Minsk non è stato messo in dubbio: entrambe le parti hanno suggerito nuove idee e approcci innovativi per la loro attuazione”, ha affermato Surkov. Secondo quanto riferito dal consigliere presidenziale russo, inoltre, è stato “concordato un costante lavoro congiunto, sono stati stabiliti gli argomenti per la prossima riunione, e si è convenuto che il processo di stabilizzazione sia a livello politico che di sicurezza può, e deve andare più veloce. Il consigliere presidenziale russo Vladislav Surkov e Kurt Volker, rappresentante speciale degli Stati Uniti per l’Ucraina si sono incontrati ieri a porte chiuse a Minsk. I risultati ufficiali dell’incontro non sono ancora stati notificati, ma Volker ne discuterà oggi a Vilnius, dove l’inviato avrà dei colloqui sul conflitto in Ucraina con il governo lituano. Da tempo si parla di un possibile coinvolgimento degli Stati Uniti nel cosiddetto Formato Normandia (Francia, Germania, Russia e Ucraina) che, grazie anche al lavoro della Bielorussia, aveva portato alla sigla degli accordi di Minsk. Tutta l’area orientale dell’Ucraina
vive una situazione di profonda instabilità e incertezza dall’aprile del 2014, dopo che le autorità di Kiev lanciarono un’operazione militare per riprendere il controllo della regione dalle milizie delle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Luhansk che sostengono l’indipendenza del Donbass. Gli accordi raggiunti a Minsk prevedono un completo cessate il fuoco; il ritiro degli armamenti dalla linea di contatto nell’Ucraina orientale; lo scambio reciproco di tutti i prigionieri detenuti da entrambe le parti; delle riforme costituzionali che conferiscano uno statuto speciale alle autoproclamate repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk. Dalla sigla degli accordi, tuttavia, le due parti si accusano reciprocamente di contrastarne l’attuazione del conflitto in Ucraina con il governo lituano.