Prosegue la polemica fra la Commissione europea e la Germania in merito alla costruzione del gasdotto Nord Stream 2. Lo scorso mercoledì la Commissione ha annunciato l’intenzione di “integrare” l’attuale direttiva sui gas, precisando che “i principi essenziali della legislazione energetica dell’Unione si applicano a tutti i gasdotti che arrivano o partono dai paesi terzi”. Finora tali regolamenti sono stati applicati solo ai gasdotti intra-europei; le tariffe per gli utenti sono soggette a regolamentazione e gli operatori della rete e i produttori di gas devono essere separati dai proprietari. Secondo la Germania, l’espansione dell’ambito regolatorio è tesa a colpire il progetto del Nord Stream 2, il cui completamento è previsto per la fine del 2019. “Il Nord Stream 2 è un progetto privato”, ha dichiarato Stefan Kapferer, direttore generale dell’Associazione federale dell’Energia e dell’Industria delle acque (Bdew). “Ogni nuovo gasdotto che trasporta il gas naturale in Europa dovrebbe essere ritenuto un bene per la sicurezza dell’approvvigionamento, l’iniziativa della Commissione è pertanto incomprensibile”, scrive invece il quotidiano tedesco “Handelsblatt”. Il ministero federale dell’Economia ha dichiarato di aver “preso atto della proposta della Commissione” e che la esaminerà in maniera approfondita. Il gasdotto della società russa Gazprom porterà il gas naturale da Vyborg, attraverso il Mar Baltico, a Greifswald. La Commissione ha dichiarato in diverse occasioni che il progetto aumenterebbe la dipendenza dell’Europa dal gas russo e il vice presidente, Maros Sefcovic, ha dichiarato che “la revisione della direttiva porterà una maggiore chiarezza giuridica”. La Russia è il primo fornitore di gas naturale dell’Europa, con il 42 per cento del totale, seguita dalla Norvegia con il 34 e dall’Algeria con il 10 per cento. Nella futura probabile coalizione di governo tedesca i pareri sono discordi riguardo al gasdotto. I Verdi sono contrari, mentre tra i rappresentanti dell’Unione di centrodestra e dei Liberali ci sono voci favorevoli e contrarie. Il ministro degli Esteri presso il Parlamento europeo, il cristiano democratico Elmar Brok (Cdu), ha sostenuto l’iniziativa della Commissione europea, dichiarando all’“Handelsblatt” che è “irragionevole che i gasdotti di paesi terzi, e quindi quello russo di Gazprom, siano trattati meglio di quelli intracomunitari”. Al contrario al socialdemocratica Martina Werner (Spd) si è espressa negativamente circa l’iniziativa della Commissione.