L’Unione Europea ha richiamato il suo ambasciatore a Mosca in risposta all’avvelenamento di Sergei Skripal, un doppio agente russo, che è stato attaccato con un agente nervino in Inghilterra all’inizio di questo mese. Skripal, 66 anni, e sua figlia Yulia, 33 anni, rimangono in condizioni critiche in ospedale, quasi tre settimane dopo essere stati avvelenati con un agente nervino che gli scienziati britannici dicono appartenere alle scorte chimiche della Russia della Guerra Fredda. Mosca ha respinto con rabbia le affermazioni su Skripal, che avrebbe spiato per la Gran Bretagna nei primi anni 2000 e che era in una lista di disertori approvata dal Cremlino. Ma il primo ministro britannico Theresa May si è recato a Bruxelles ieri per informare i capi di stato dell’Unione europea dell’attacco a Skripal.
Il summit si è concluso nelle prime ore di oggi con la pubblicazione di una dichiarazione congiunta, firmata da ogni capo di stato partecipante, a sostegno delle affermazioni britanniche ed espressione di indignazione per il presunto uso da parte di Mosca di un agente nervino di livello militare sul suolo britannico. La dichiarazione afferma che i leader dell’UE “concordano con la valutazione del governo del Regno Unito secondo cui è altamente probabile che la Federazione Russa sia responsabile” dell’attacco contro gli Skripal. “Non esiste una spiegazione alternativa plausibile”, ha detto la dichiarazione, e ha descritto l’attacco ai due russi come una “seria sfida alla nostra sicurezza condivisa”. La dichiarazione sarà considerata un trionfo di politica estera da parte di Londra, poiché la Gran Bretagna ha contattato i governi dell’UE chiedendo loro una condanna diretta della Russia e possibili azioni diplomatiche, in risposta al presunto attacco.
La dichiarazione congiunta ha anche affermato che l’UE richiamerà l’ambasciatore a Mosca, con effetto immediato. Markus Ederer, un diplomatico tedesco che rappresenta l’UE nella capitale russa, lascerà la Russia “per un mese di consultazioni”, in quello che sembra essere un atto simbolico di protesta degli europei. Tuttavia, alcuni membri dell’UE hanno minacciato ulteriori azioni e hanno affermato che si sarebbero “coordinati sulle conseguenze da trarre alla luce delle” future azioni russe sulla questione degli Skripal. Nelle dichiarazioni rilasciate ai giornalisti all’inizio di venerdì, il cancelliere tedesco Angela Merkel ha affermato che potrebbero esserci “ulteriori misure punitive” nei confronti della Russia, aggiungendo che sarebbero state coordinate tra gli stati dell’UE.
Alcuni media hanno riferito che almeno cinque stati membri dell’UE stavano valutando l’ipotesi di espellere dal loro territorio i funzionari di intelligence russi non dichiarati in risposta al presunto attacco russo in Inghilterra. Si dice che includano Francia, Lituania e Polonia. Il quotidiano londinese Daily Telegraph ha riferito che la Russia rischia così di smantellare l’intera la rete di spionaggio dell’Europa occidentale. Alcuni paesi dell’UE, tuttavia, tra cui Italia e Grecia, sembrano meno interessati ad agire contro la Russia. Il primo ministro greco, Alexis Tsipras, ha detto oggi che il suo governo ha espresso la sua “solidarietà con il Regno Unito”, ma che l’UE deve ancora indagare su quanto accaduto in Inghilterra il 4 marzo scorso.