L’Organizzazione mondiale della sanità, riporta Reuters, ha appena dichiarato che l’epidemia di coronavirus in Cina costituisce ora un’emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale.
Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’OMS, ha annunciato la decisione dopo una riunione del suo comitato di emergenza, un gruppo indipendente di esperti, dopo le evidenze che il virus si è diffuso in circa 18 paesi con 98 casi accertati. Otto casi fuori dal Cina si sono diffusi tra esseri umani in Germania, Giappone, Vietnam e Usa. Al momento non si registrano decessi fuori dalla Cina. Nonostante i numeri dei casi l’OMS non ha emanato la procedura relativa alle restrizioni dei viaggi tra i continenti.
I morti sono passati da 106 a 171, i contagi confermati da 2.835 di due giorni fa a 8137 di oggi, con altri 10mila casi sospetti. Per avere un riferimento la Sars colpì 8.098 persone in tutto il mondo, provocando 774 decessi. È il balzo maggiore dei numeri dall’inizio della crisi, ma anche un’accelerazione prevedibile. Secondo la Commissione sanitaria cinese la mortalità è sotto il 3% ma la capacità di contagio è molto più alta del normale, del prevedibile. La stessa commissione ha spiegato che è molto difficile contenere il coronavirus nonostante la barriera sanitaria costruita intorno Wuhan.
Le misure in Italia
“Stiamo seguendo le cose con grandissima attenzione, siamo in collegamento costante con tutte le organizzazioni internazionali, a partire dall’Organizzazione mondiale della sanità. Ieri il vicedirettore dell’Oms ha partecipato alla nostra task force, che si riunisce a partire dal 22 di gennaio tutti i giorni al ministero per fare un punto. Stiamo tenendo alta la soglia dell’attenzione, siamo per evitare allarmismi, ma c’è la massima cautela da parte delle istituzioni nazionali”. Così il ministro della Salute Roberto Speranza a proposito del nuovo coronavirus. “C’è bisogno del massimo confronto internazionale e anche inter-istituzionale. Ho chiesto una riunione di tutti i ministri della Salute dell’Unione Europea, sia alla commissaria europea sia alla presidenza di turno che è croata. “Nessun Paese ce la fa da solo. Siamo in collegamento costante con l’Oms. Non serve allarmismo ma attenzione e serve rafforzare ancora di più il monitoraggio istituzionale”, ha concluso Speranza.
Oltre alle quotidiane riunioni della task force di esperti istituita dal ministero della Salute, il coordinamento con le Regioni, e il potenziamento del numero verde 1500, su tutti gli aerei provenienti dalla Cina negli aeroporti di Roma Fiumicino e Milano Malpensa ci saranno dei controlli sanitari mirati, con il «controllo della temperatura dei passeggeri», ha detto il segretario generale del ministero della Salute, Giuseppe Ruocco. Ha anche aggiunto che sono state arruolate una trentina di unità in più tra medici e infermieri. «Stiamo garantendo personale fisso 24 ore su 24 sono previsti 16 medici e altrettanti infermieri a Fiumicino e 14 medici e altrettanti infermieri a Malpensa».
La Farnesina sta organizzando il rimpatrio di 59 italiani (di 8 diverse regioni) residenti a Wuhan. In viaggio useranno tutti la mascherina. «Stiamo solo aspettando l’ok delle autorità cinesi», ha spiegato Stefano Verrecchia, il capo dell’unità di crisi della Farnesina. Gli italiani in Cina sono ovviamente più di 59, ha precisato ieri il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri (M5S) ai microfoni di Radio Radio, «ma qualcuno è sposato con una persona cinese che non potrebbe partire, quindi resteranno in Cina».
Potrà prendere il volo solo chi dopo il controllo medico che verrà svolto al momento di salire a bordo risulterà non avere già contratto il virus. Una volta in Italia, saranno messi in quarantena per 14 giorni (il periodo massimo d’incubazione) probabilmente in una struttura militare, dove trascorreranno (in isolamento gli uni dagli altri) il periodo di sorveglianza sanitaria. Sarebbe complicato effettuare la sorveglianza domiciliare. Per ragioni «familiari o personali», inoltre, solo in 3-4 casi gli italiani residenti a Wuhan stanno valutando l’ipotesi di non prendere il volo di rientro.
Il trasporto in Italia è curato direttamente dallo Stato Maggiore della Difesa attraverso il COI (Comando Operativo di Vertice Interforze). L’Aeronautica Militare possiede una capacità esclusiva nel settore: i suoi velivoli da trasporto sono gli unici al mondo, insieme a Gran Bretagna e Usa a possedere una capacità molto speciale, il trasporto aereo sicuro in bio-contenimento. Una capacità offerta dall’Aeronautica Militare che ha avviato dal lontano 2006 una serie di corsi ed esercitazioni con gli ospedali Spallanzani di Roma e Sacco di Milano. L’attività di trasporto aereo con assetto di bio-contenimento è una delle eccellenze della nostra aeronautica militare, poco nota e che dovrebbe essere, invece, un motivo di orgoglio e soprattutto di riconoscenza per chi in passato ha pensato e poi attuato una capacità indispensabile, oggi diventata necessaria.
Nel frattempo Stati Uniti, Francia e Russia si preparano a portar via migliaia di connazionali da Wuhan, dove negli ospedali nelle ultime ore si registrano lunghe code – anche di persone che non indossano la mascherina – e mancanza di posti letto. Mentre in strada gli altoparlanti rimandano in continuazione il messaggio: «Non diffondete dicerie! Se vi sentite male, andate subito in ospedale!»
La British Airways ha annunciato di aver cancellato tutti i voli della compagnia dalla tratta Inghilterra-Cina.