(di Andrea Pinto) Quando si parla di una Sanità a pezzi, molti pensano che sia un’esagerazione. Ma poi quando vai ad un pronto soccorso e devi aspettare dalle 5 alle 10 ore per essere visitato oppure quanto devi effettuare un esame diagnostico specialistico, l’incubo inizia a manifestarsi. L’esperienza raccontata da un nostro lettore ha dell’inverosimile perchè pensavamo che le liste d’attesa non andassero gli oltre lunghissimi sei mesi: “Ho compilato il “form” sul sito della Regione Lazio nel settore ReCup, in data odierna. Dopo soli due minuti esatti mi ha contattato per telefono una gentile operatrice che mi ha proposto la prima data per l’esame richiesto a novembre 2023, specificando però che era senza sedazione …….tale esame non è agevole senza sedazione (colonscopia) e di fronte ai miei dubbi mi ha proposto come altra prima data utile per l’esame con sedazione, il Policlino Umberto I di Roma agli inizi di agosto 2024….esattamente fra un anno!!!!”.
E’ insolito constatare che di fronte alle varie campagne di prevenzione lanciate dalle Istituzioni nazionali e territoriali poi quando la prevenzione la vuoi fare davvero sempre le stesse Istituzioni, quelle sanitarie, non ti agevolano nell’obiettivo di scoprire per tempo una patologia che può anche farti morire.
Però la soluzione esiste perchè se ti rivolgi alle strutture private e paghi profumatamente l’esame per quella prevenzione che le strutture sanitarie promuovono tutto si risolve nel giro di qualche giorno.
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